01 febbraio 2006

Amore universale

Lui tedesco, bruno, serio, fin troppo alto per la sua età. Lei italiana, bionda, prorompente, non si può dire che passi inosservata. Camminano sul bordo della strada che costeggia le colline di Sanremo, quando la bionda scivola, precipitando nel canale di scolo, trappola di cemento armato. Un muro liscio di quattro metri la separa dalla salvezza: lei prova a scalarlo con le unghie, ma crolla al suolo senza altra speranza che lui.Lui, il tedesco, la conosce appena, ma sa che l’amore è dare, dare sempre e per primi, non importano le conseguenze e le ricompense. Corre in cerca di una casa dimenticata nel bosco e grida aiuto. Nessuno lo sente e allora continua a gridare: incessante, tenace. Ogni tanto torna al canale e guarda giù: resisti, bionda, ti salverò. All’alba qualcuno nella casa si affaccia, pensa che sia uno scocciatore, uno zingaro, un mendicante affamato. Gli butta qualcosa dalla finestra, forse del cibo, ma il tedesco scuote la testa e continua a gridare. Finalmente nella casa capiscono e chiamano i vigili del fuoco. Lui li guida fino allo scolo, li osserva calarsi lungo la parete ed estrarre la bionda bagnata e tutta tremante. Ma quando i pompieri lo invitano a salire sull’ambulanza con lei, il tedesco tentenna, arretra, si sottrae. Ha agito in nome dell’amore assoluto, quello che non chiede nulla in cambio se non la libertà. Si riempie i polmoni con l’aria del mattino e la rincorre lungo sentieri che solo lui conosce, fino a scomparire all’orizzonte. Lascia la speranza che tutti, una volta nella vita, si possa palpitare allo stesso ritmo celeste del tedesco e della bionda. Anche se loro, va detto, sono due cani.
Massimo Gramellini, Buongiorno

Il pensiero debole 2

Basta poco per sentirsi scemi. Basta sedersi in poltrona, impugnare il telecomando come la lucente spada di Godric e smanettare di canale in canale. E' una continua sollecitazione. Oltre alle isole, le talpe, le porte a porte, le bedde matrix e i fazi che non si schiodano dalla poltrona, una mano grande la danno le pubblicità. Facendole io personalmente non dovrei parlarne ma siccome sono politicamente scorretta e me ne vanto, due paroline le spenderei. Intanto assegno il primo premio allo spot del supermercato con marchio giallo. Quello che al posto del nome ha un grumo di consonanti. Quello dove si sente una voce fuoricampo, a metà tra l'acuto di un pipistrello e lo strillo di un gabbiano entusiasta sulla discarica, che ci informa gioiosa che: «Da venerdì 9 dicembre in tutti i supermercati gialli troverai: tornio per apicultori a soli 14 euro e 90, paraorecchie per muli a 5 euro e 70, tagliabrodo in peltro a 12 euro e 40 e dissipa nebbia a soli 4 euro e 60». E intanto sullo schermo si avvicendano le foto di questi oggetti meravigliosi. Che però hanno una prerogativa assoluta: scatenarti il dubbio. Come ho fatto finora a vivere senza un tornio per apicultori? Mumble mumble. Com'è che non ho mai sentito l'esigenza di una sega elettrica? Ce l'ha persino Eminem santo cielo… e io chi sono? La figlia della serva? Come posso star serena senza una saldatrice portatile, un aspiratore di foglie e una sacca porta snobord? Ma dove ce l'ho la testa? Ma dove vivo? Premio della critica invece a tutte le pubblicità degli spruzzi. Non so se ci avete fatto caso. Da un po’ di tempo a questa parte vanno di modissima i detersivi che invece di sciogliersi in acqua, polverizzarsi sulla ceramica e ingellarsi sui pavimenti, si spruzzano. C'è persino un prodottino che si spruzza sui piatti per lavarli. Mica vuoi cacciarli dentro l'acqua e smanazzare tra la schiuma? Fatti furba. Spruzza direttamente il detersivo sui piatti come fossero i vetri della veranda. Frrrt frrt. E vedi come fai più veloce. Sì ma quanto ne consumi? A cisterne. Tu sta zitta e spruzza, mula. E finito di spruzzare lì, spruzza sulle tende. Sì perché c'è un altro prodottino che si usa per togliere gli odori. La tenda puzza? Non c'è problema. Vorrai mica lavarla? Sei mica scema? Se la tua tenda puzza di stantio muffa e camel light spruzzaci sopra sto spray e tutto sembrerà più fresco. Sul cuscino ci ha fatto la pipì il gatto? Niente panico. Per levar via l'odor di piscia basta un frut frut e il gioco è fatto. Stessa tiritera per il bagno. Dove sta, che il cielo lo benedica, seduto sul cesso ormai da anni, lo stesso cinesino che fa la cacca come un drago e poi tappandosi il naso si dice da solo: Che odore! E frrt frrt spruzza pure lui. Allora. Intanto io voglio sapere quanti anni ha ormai il cinesino. Secondo me, a naso, espressione quanto mai azzeccata, sarà già all'università. Facoltà di medicina specialità proctologia. Fidanzato con la riccona che lucida da anni la zuccheriera con l'Argentil e compagno di merende di quella maniga di baluba che per bere un cicchetto di amaro tutte le volte devono sbrogliare un casino.
Luciana Littizzetto, Torinosette

Il pensiero debole 1

Cosa sono quegli occhi in cerca di solidarietà? Con me non attacca. Posa quella fetta di panettone. «Ma sai che su Marte peserei solo 26 chili scarsi?» Sì, ma purtroppo per me vivi sulla terra ne pesi ben 68 abbondanti. «Dovrei predere la residenza sulla Luna. Lì sarei un fuscello. Neanche 12 chili». Senti un po’ figlia delle stelle… Smetti da sola di dare i numeri o devo picchiarti in testa con il pentolino del thè? «Per mettermi a dieta aspetto le indicazioni del ministero della salute». Di chi? «Di Storace. Prima o poi uscirà da quei consultori e ci dirà come fare». Sì, buonanotte. Parlare di diete a Storace è come parlare di Posillipo a Borghezio. «E dire che mangio solo verdura». Anche gli elefanti mangiano solo verdura, non vuol mica dire. «Diciamo che mangio per dimenticare». Per dimenticare cosa? Quanta fame hai? «Non trattarmi male. Sono una donna fallace. Piena di falle. E ho detto falle. Plurale femminile. Non maschile, ahimè». Molly, finiscila. «Ma la colpa sai di chi è?» Sentiamo. Tutte le volte che Molly tenta di individuare la causa dei suoi problemi puoi star sicura che una boiata la dice sempre. «E' lui. Alfonso». Come volevasi dimostrare. E' sempre bello constatare quanto sia cretina. «Non facciamo mai l'amore». E che c'entra? «C'entra, c'entra. Ho letto che con soli 18 minuti di ciupa ben fatto ti sbarazzi delle calorie di una grossa fetta di torta al cioccolato. E con un solo bacio te ne bruci via ben 20 tonde tonde. Capisci perché ingrasso?». E bacialo di più. «Non ce la faccio. Mi allappa la lingua come fanno i cachi acerbi». L'effetto che fa bere dopo i carciofi crudi? «Tipo». Ah però. «L'unica sensazione che gli suscito è il sonno. E si addormenta dal basso. Ho reso l'idea?» Perfettamente. Beh, consolati. Pare che la castità vada di moda anche tra i vip. La Ricciarelli ha dichiarato di non praticare più da 15 anni. «Ma se era ancora sposata con Pippo» Sì però lui se ne andava in giro a baciare belle ragazze. Anche la Hunziker dice che è casta. «Si vede che con i fidanzati paranormali leggeva i fondi di caffè». E' che se stai insieme da un bel po’ ti manca la novità. «Eh lo so. Si preferisce sprofondare nell'Emeniflex con la coperta di lana merinos in omaggio». Mi raccontava una coppia di amici, sposati da un sacco, che quando finalmente decidono di fare del ciupa ci mettono pochissimo tempo. I loro nomi in codice sono scheggia e scintilla. In meno di 10 minuti finisce la performance, preliminari compresi. «Davvero?». Sì, lui mi ha fatto molto ridere perché mi ha detto: ma sai, dopo tanto tempo, io so benissimo dove andare a parare. Dove ravanare. Hai presente i citofoni dove non c'è scritto il cognome ma c'è una tastierina con i numeri e tu schiacci 456 e ti si apre magicamente il portone? Con mia moglie uguale. Tric, truc fruc frac… fatto. Già fatto? Basta sapere la combinazione. «Ma è come fare la caccia al tesoro e trovare il baule dopo dieci minuti! Beh, non è per niente consolante. Significa che avrò il futuro della donna cannone. Adesso faccio domanda in qualche circo. C'hai mica il numero di Moira Orfei?».
Luciana Littizzetto, Torinosette

28 gennaio 2006

27011945_27012006



Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case;
Voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì o per un no

Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d'inverno

Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,

Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia ve lo impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi.

Primo Levi, Se questo è un uomo

27 gennaio 2006

Neve...


26 gennaio 2006

Gramellini docet...

Nel Paese all’Incontrario succede che le lezioni di educazione civica siano affidate ai satiri del «Bagaglino». Un povero pensionato, interpretato da Leo Gullotta, si ritrova per sbaglio fra le mani due milioni di euro. Restituirli al legittimo proprietario o tenerli per sé? La domanda viene girata al televoto degli italiani, che al 72% rispondono: se li tenga! Stupisce quel 28% di onesti, percentuale invero elevata. A meno che qualcuno abbia finto d’esser buono per diffidenza, temendo che dalle intercettazioni si potesse risalire al suo nome.I teorici della superiorità morale della «gens» di sinistra sosterranno che i telespettatori del «Bagaglino» sono troppo trucidamente berlusconici per rappresentare un campione attendibile. Ma qualunque visione un po’ meno razzista porta a concludere che l’Italia verace la pensa proprio così. I suoi impulsi non sono né di destra né di sinistra, ma semplicemente amorali. Non vota a favore del furto in un afflato di cattiveria, bensì animata dall’intima convinzione di compiere un atto di giustizia. Chi ha meno soldi di un altro pensa sempre di essere stato derubato. Si ritiene vittima del destino e quando questo gli propone un gentile omaggio, a parziale saldo delle angherie subite, considera non disdicevole accettare l’offerta. E’ la psicologia dell’evasore, che per sottrarsi all’erario senza sentirsi in colpa deve prima ribadire di essere troppo vessato dal fisco. Perché da noi la violazione di legge non è mai un reato, ma una rivincita contro qualcun altro.
Tratto dal blog di Gramellini su LaStampa web

Valeriana


E' una pianta erbacea perenne con rizoma sotterraneo e fiori che si riuniscono ad ombrello. Cresce in luoghi umidi e ombrosi, nei prati e nei boschi dal mare alla montagna di tutt'Italia. Si raccoglie estirpando il rizoma vecchio di due o tre anni in autunno e primavera. L'uso della Valeriana come pianta medicinale è antichissimo, il termine deriva dal latino e significa "star bene". E' una tra le piante più note della medicina popolare e ufficiale. Recenti ricerche scientifiche hanno riconosciuto nella radice le sue proprietà medicinali. Trova largo impiego come sedativo del sistema nervoso centrale, isterismo, insonnia nevrosi, crampi addominali, ipereccitabilità e come antispasmodico generale. I preparati possono essere a base di succo o polvere, ma quello più valido resta la tintura, reperibile in erboristeria o farmacia.La Valeriana non deve essere assunta per più di 10 gg. consecutivi, se necessario può essere ripresa dopo un paio di settimane, è utile consultare medico o farmacista per una corretta utilizzazione. Esternamente è usata per alleviare gli effetti di distorsioni e contusioni, dolori muscolari e nevralgie di varia origine.

Detto questo...Tutto Scienze di giovedì propone questo articolo del dott. Garattini


Tutto quello che è
naturale è buono. Sbagliato. Le
erbe fanno sempre bene. Sbagliato
all’ennesima potenza. Se si
considera che l’iperico può causare
danni immunitari, l’aglio
emorragie, la liquirizia ipertensione,
il ginseng (noto per le sue
proprietà stimolanti) se concentrato
rischia di interferire con i
contraccettivi orali, si scopre
che c’è un mondo ricco di pericoli,
nascosto dietro la bandiera
verde della natura. Tra gli inquisiti
figurano persino salvia, tamarindo
e valeriana, che, se assunti
in dosaggi sbagliati assieme ad
alcuni farmaci, possono annullare
l’effetto del farmaco o causare
danni collaterali.
sull’esistenza
di un pregiudizio legato
all’assunto che qualsiasi estratto
vegetale sia un toccasana o, al
massimo, si limiti ad essere innocuo.
Invece non è vero: esistono
sostanze di cui ignoriamo la
struttura e gli effetti
sull’organismo.
Manca la base scientifica,
che non può essere sostituita
dalla tradizione. I preparati non
assicurano una composizione costante
ed è impossibile misurare
le sostanze chimiche in essi presenti».
«Consiglio ai medici di chiedere
ai pazienti, prima di prescrivere
un farmaco, se assumono
erbe.

24 gennaio 2006

Immagini

Nepal

Tra più di un mese....

New YorkPiù di un mese fa...

22 gennaio 2006

Curiosità...geografiche

Oggi, non ho proprio studiato. Anzi, è da ieri che non prendo in mano un libro. Sono andata a vedere lo spettacolo del Veliero e mi è piaciuto un sacco, mi sono divertita tantissimo e soprattutto ho trovato davvero sorprendente e profondo, in modo molto sottile, l'accostamento tra Robin Hoo e Alì Babà per portare in primo piano la multietnicità e l'uguagliaza.
E a proposito di incontro tra culture, ecco un paio di informazioni curioste...
Due Paesi sono divisi in due pezzi, separati dal territorio di un altro Stato. Si tratta del Brunei, nella parte settentrionale dell'enorme isola di Borneo, separati da un lembo della Malaysia; e dell'Oman (sarebbe più esatto scrivere 'Oman, ma due apostrofi di seguito manderebbero in tilt più di un lettore...) diviso in due parti, estremamente diseguali, dal territorio degli Emirati Arabi Uniti.
Uno Stato asiatico ha un pezzo del suo territorio in Africa (lo Yemen, cui appartiene l'isola di Socotra, non lontana dalle coste della Somalia), mentre una Nazione africana ha una notevole parte del suo territorio in Asia (l'Egitto, sotto la cui sovranità risulta anche la penisola del Sinai, territorio facente parte geograficamente dell'Asia, in quanto al di là del canale di Suez). Già che si parla del Sinai, nella parte più settentrionale del golfo di Aqaba, all'estremità est della penisola a forma triangolare, c'è una confluenza, in pochi chilometri, delle coste di ben quattro Stati. Egitto, Israele, Giordania e Arabia Saudita; gli Stati di mezzo con pochi chilometri, e i due estremi con coste molto più estese.
Molti sanno che la bandiera nazionale più strana, di gran lunga differente da tutte le altre, è quella del Nepal, Paese di cui abbiamo parlato poco sopra. Due triangoli rettangoli, posti uno in alto e uno in basso, parzialmente sovrapposti, rossi e bordati in blu, con due simboli, quelli del sole e della luna. Tutte le altre bandiere nazionali nel mondo sono rettangolari, ad eccezione di due vessilli, appartenenti a due Stati che confinano con l'Italia, che risultano quadrati: si tratta delle bandiere della Svizzera e della Città del Vaticano. In qualunque buona enciclopedia si può controllare la forma di queste bandiere. Ci sono anche bandiere rettangolari con le due coppie di lati di lunghezza quasi uguale, tanto che, a prima vista, sembrano quadrate. E' il caso del vessillo del Belgio. Se quella del Nepal è la bandiera più complicata, più strana, qual'è, invece, la più semplice? Questo primato spetta alla Libia, Paese che da qualche anno, come vessillo nazionale, ha un drappo di colore verde, senza nessun altro segno! Mentre la bandiera più difficile da disegnare è senz'altro quella dell'Arabia Saudita: anch'essa è un drappo verde, ma su vi è scritta, in arabo, una frase del Corano (probabilmente "Allah è Allah, e Maometto è il suo profeta"). Conclude il disegno, a mo' di firma, la spada dell'Islam, proprio sotto la scritta.

Message in a bottle...!

Il titolo di questo articolo sembra interessante, ha un non so che di fantastico…lascia pensare a lidi lontani, a isole, a storie di speranza…in realtà, la storia di speranza che si cela dietro al titolo non ha niente a che fare con film e storie d’amore, bensì con la sindrome da alcool fetale. Che non è una bazzecola (nonostante stia preparando l’esame di Ecologia, rinviato a martedì, per cui il mio obiettivo è la muta stagionale della lepre artica e la catena alimentare di uno stagno…la patologia è sempre il mio primo punto di interesse e curiosità).
Il consumo di alcool è in continuo aumento. Tra i giovani. Ma soprattutto tra le giovani. Ma quali sono le conseguenze di tutto ciò, oltre ai tipici danni da abuso di alcolici, come cirrosi epatica,problemi alla vista, incapacità di condurre il proprio veicolo….? Anche questa brutta malattia (o meglio, desease, che in inglese rende più l’idea) che causa deficienza mentale e anormalità fisiche nel feto è una delle patologie più diffuse tra le giovani (anzi, tra le giovani madri) ma meno conosciuta. Questo tipo di problema è stato evidenziato per la prima volta nel 18° secolo, periodo in cui nei paesi anglosassoni si faceva largo uso di gin, per cui l’epilessia e i problemi congeniti sviluppatisi da madri accanite consumatrici della bevanda hanno preso il nome di “gin epidemic”. Da qui sono nati i vari temini di “alcholic babies”, “martinis and motherhood” e le varie campagne di prevenzione e recupero volte non solo ad intervenire sulle madri in gravidanza, ma anche a prevenire e mettere un freno ai continui aborti clandestini in seguito alla diagnosi o alla scoperta della malattia.Per cui, care le mie fanciulle (e anche fanciulli…) meglio evitare di alzare troppo il gomito, ed evitare di farlo con troppa frequenza, giusto per evitare che i pargoli nascano già brilli!

16 gennaio 2006

Che "magnifica" serata!

Questa sera dovevamo fare l'incontro in collegio di dibattito sull'Essere Chiesa, una tematica affrontata con Don Orazio il 13 dicembre e che ha raccolto molte partecipanti. L'incontro lo abbiamo fatto. Io, Suor Liliana, Lara, Franci, Rosita e Fiorella, Paola. 7 su 60. Risultato? Deciso di modificare questi incontri di dialogo in incontri di preghiera. Deludente la serata. Ottimi i propositi per i prossimi incontri. In più, amico Peter, sta cercando di spiegarmi un transistor con i numeri 0 e 1 e le scatole e il silicio e and o or....insomma, una scatola di Lego che fa cose strane....in Lego e non in silicio...una baggianata simile ad una cellula fatta con i lego con i tasportatori sodio potassio...ma non so bene.....forse non ho capito.

13 gennaio 2006

Nel nome del dialogo

Tratto da Le Scienze, gennaio 2006 (Enrico Bellone)

« Ci sono due vie per criticare una teoria. Si può dimostrare che alcune sue previsione non sono conformi a misure di laboratorio, o che in alcuni suoi punti si annidano errori di deduzione: in tal caso, la teoria deve essere corretta, o sostituita con un’altra. Si può, invece, sostenere che è falsa perché è contraria a idee politiche, filosofiche o religiose: in tal caso, va respinta in blocco perché è fastidiosa e pericolosa.
La seconda via è alquanto sbrigativa. Consente infatti, a che la percorre, di eliminare sia la teoria sia i suoi sostenitori. La fisica di Einstein fu respinta dai nazisti per “giudaica e bolscevica”, non perché sbagliata; la genetica fu rigettata dal regine di Stalin in quanto era “borghese”. […] Ci sono anche casi in cui i liquidatori non sono gruppi di fanatici, ma raffinati e influenti intellettuali. […] Benedetto Croce. Il quale non sapeva nulla di teorie sull’evoluzione delle specie: nessun rimprovero, nel ricordare questa sua carenza, poiché egli studiava altre cose, e le studiava molto bene. Pur essendo incompetente in biologia, però, nel 1939 Croce scrisse parole grevi sulle teorie nate con Darwin. […] La sfaccettature rilevante, in questa valutazione crociata, sta nel condannare una teoria non perché se ne dimostra l’erroneità scientifica, ma perché si giudica incompatibile con alcuni presupposti filosofici. […] Tenendo conto di ciò che è successo in Europa pochi decenni or sono, dovremmo essere tutti più saggi ed equilibrati, e cercare, attraverso discussioni anche animate, di risolvere con il dialogo i problemi che ancora permangono sul delicatissimo terreno dei rapporti tra scienza, filosofia e religione. Sottolineando che però il dialogo presuppone l’esistenza di dialoganti veri, e cioè di interlocutori che non si chiudano nei recinti di posizioni fondamentaliste.
[…]Antichi errori stanno dunque tornando in scena, fingendo di essere nuovi. Stiamo attenti se auspichiamo una libera scienza».

06 gennaio 2006

Morderous medicine

Ho recuperato una recensione di una rivista, (così viene definita in America, ma a me pare un vero e proprio libro), che riguarda l’epidemia di tifo volutamente non curata che sta alla base del genocidio nazista.
A essere sincera, ignoravo l’esistenza di questa malattia all’interno dei lager, o meglio, ho sempre pensato che in condizioni igienico – sanitarie simili si potessero sviluppare tali patologie, ma non sapevo che fosse stata usata come stratagemma per condurre gli ebrei alla camera a gas.
La recensione di questa rivista, nella sua essenzialità e crudezza per certi aspetti, mi ha davvero fatto molto riflettere non solo sulla lucidità e freddezza con cui queste persone hanno compiuto i loro esperimenti sull’uomo senza preoccuparsi di etica e morale (ma, d’altra parte, non ci si può certo aspettare una riflessione etico – morale da chi ha la pazza idea di commettere uno sterminio razziale!!!!) ma mi ha anche fatto notare un fatto che non ho mai considerato prima d’ora. Chi, come me, ha letto e commentato l’articolo, sottolinea, in riferimento anche alla rivista Docotors form hell, che il progresso scientifico e soprattutto in campo medico, dell’America, è dovuto anche a questi esperimenti fatti dal regime nazista, in quanto i filmati degli “esperimenti” girati dai tedeschi sono tutti stati sequestrati degli americani. Ora, non commentando i fatti storici e politici del tempo per non scadere nell’ipocrisia, c’è da asserire che, indipendentemente dal motivo e dal modo in cui venivano fatto gli esperimenti, una gran quantità di nozioni e scoperte scientifiche all’interno dei filmati doveva essere contenuta. E se l’America ora è in testa per la ricerca scientifica, e se l’America ha sottratto quei filmati per lo più rimasti inediti…
Comunque, dicevo di essere rimasta stupida dall’epidemia di tifo. Il testo a cui faccio riferimento è Murderous medicine: Nazi doctors, human experimentation, and Typhus la cui recensione è disponibile su
www.jci.org vol 115 num 12 dicembre 2005.
Vi riporto parti della recensione che ritengo interessanti.
“ In M.M Naomi Baumslag (autrice) documenta la complicità tra i dottori Nazisti e le compagnie farmaceutiche negli esperimenti omicidi legati all’epidemia di tifo nel periodo del genocidio ebreo…La prima proposta del libro è quella di spiegare come l’epidemia di tifo è servita nello sterminio ebreo. Il libro presenta, per esempio, come gli ufficiali Nazisti utilizzarono la prevenzione dal tifo come stratagemma per sterminare i “pazienti” ricoverati facendogli credere in una cura nel momento in cui venivano uccisi con il gas. E la creazione di ghetti ebraici venne giustificata con l’epidemia di tifo in espansione e da loro causata. L’epidemia di tifo portò alla creazione di bagni di “depurazione” o “disinfezione”, che in realtà erano camere a gas camuffate. Ma la ghettizzazione, se ora può essere considerata un fenomeno per arginare un problema sanitaria per evitarne l’espansione, nel periodo Nazista non era a scopo preventivo di disinfestazione dalla malattia. I dottori tedeschi e austriaci favorirono lo sovrappopolamento dei ghetti in modo da far proliferare la malattia in condizione sanitarie pessime ed uccidere il maggior numero di uomini possibili. Insomma, la malattia dilaniava e la prevenzione era sfruttata per un genocidio di massa. Contestualizzando, adesso si parlerebbe di uno stato di guerra biologico….Così i rituali di camera a gas e docce venivano, sotto l’idea della prevenzione, sfruttati non per la salute…Questo è utilizzare la medicina per uccidere…Insomma, dal punto di vista politico, non era il tifo la malattia, la malattia erano gli ebrei…Così la scienza venne usata per creare una razza pura…E questo ci interessa oggi più che mai quando si parla di eugenetica, bioterrorismo e biowarfare…Baumslag conclude che questa terrificante esperienza deve solo insegnare ai medici e a tutti quelli che lavorano per la salute pubblica ad avere coscienza del proprio lavoro e ad amare l’umanità. Alla fine, non c’è scienza medica se non ci sono basi morali.”E allora, la scienza americana, è scienza morale?

Doctors from hell

Doctors from hell.
Vivien Spitz
Sentient Publications, Boulder, Colorado, USA. 2005.

Recensito su: JCI, gennaio 2006, volume 116, n°1

Trascrivo qualche passaggio interessante…mi rendo conto che il tema trattato sia un po’ macabro ma fa parte della nostra storia europea…

“This shocking first-hand account of the
monstrous behaviors of Nazi physicians
by Vivien Spitz should be required reading
for all medical, dental, nursing, and public
health students and faculty. Time is better
spent reading this book than filling out
HIPAA forms and other well-intentioned
but even less effective tools designed to
protect patients’ interests.

Spitz was a 22-year-old court reporter
during the doctors’ trials at Nuremberg following
World War II. In Doctors from hell: the
horrific account of Nazi experiments on humans,
she recounts in vivid, objective detail the
horrific human experiments conducted
by 20 so-called physicians and medical
assistants in Germany under the direction
of the Nazis.

When you read this account, do not skip
past the critically important forward by
Fredrick R. Adams. It is Adams who helps
put this horror into a modern and deeply
disturbing context for us. Adams carefully
documents how Nazi doctors shaped
much of their human experimentation
program after similar studies conducted
earlier in the United States.

“Germans lagged behind their American
colleagues in implementing the eugenic
endorsements of doctors.” Adams writes
that as of 1995, Mississippi’s eugenic sterilization
law allowing for compulsory sterilization
of “the socially inadequate” was
still in force. Indeed, Germany’s sterilization
law, passed in 1933, came 26 years
after the state of Indiana’s.
What lessons have been learned from
the medical experimentation horrors of
the Nazis?

What chance do patients have, even
the most well informed, when an arrogant
and egotistically driven physician
tells them that they are going to die unless
they submit themselves to an unproven
treatment? Are the patients told the truth
— that we don’t have a lot of options, and
this is an unproven therapy that will likely
to do more harm than good, but we need to
experiment on you?

As the shocking tale concludes and
becomes numbing, the reader must ask
what lessons there are for us today.

Have we lost sight of the
moral and ethical compass that was also
absent among the German doctors during
World War II? I

Articoli

In questi giorni mi sono dedicata alla ricerca di articoli sul web interessanti per il mio ormai vicinisso esame di patologia. Riconfermo quanto ho già detto in un commento ad un post di Cristina sulla reperibilità degli articoli medico – scientifici: è inaudito dove pagare per avere a disposizione gli articoli più recenti, che nella comunità scientifica sono fondamentali. Vero, non dovrei lamentarmi, l’università ha una biblioteca fornitissima in testi cartacei e in articoli tratti da riviste americane online(dato che la maggior parte di questi è pubblicato su Science, Nature…) di cui ha l’abbonamento, ma per poter operare in questo modo, uno studente, perde la sua mattinata e più in coda in biblioteca. Magari per un solo articolo. E magari quell’articolo che cerca, segnalato dal professore (che possiede l’abbonamento ma è così caino che non ti dà una mano…), in università non c’è ancora, e per averlo in tempi celeri bisogna spendere 3 euro. Se invece la biblioteca di facoltà non ha quella rivista, per farselo mandare, oltre ad un mesetto di attesa, bisogna preventivare una spesa di 5 euro. Dite un po’ voi. Ma cosa costa pubblicare articoli full text free (e non solamene abstract) per gli studenti universitari? Mah. Quindi si deve bypassare il problema o rivolgendosi a chi possiede questo abbonamento e può avere l’articolo a disposizione in tempi celeri (vedi le colleghe del San Raffaele) oppure si cerca un articolo dalla tematica simile.
Tuttavia, ho scovato una rivista che per il mio esame è perfetta: Journal of Clinical Investigation (www.jci.org). La rivista esce online mensilmente ed è completamente gratuito il download di articoli in formato pdf. Inoltre è anche ben organizzata, con un’ampia sezione di testi/articoli/riviste segnalate per articoli correlati. Insomma, qualcosa di molto intrigante…
Da questa rivista ho scaricato tutto lo scaricabile, oltre che da PubMed, e ho trovato un paio (anzi, più che un paio) di recensioni interessantissime di riviste americane acquistabili su Amazon, che post per post vi trascriverò in original version dato che non sono capace di costruire quegli apprezzatissimi link all’interno dei post che voi utilizzate.

Auguri!


A tutte le fanciulle, i miei auguri più cari!

05 gennaio 2006

Grey's anatomy


Ieri sera è finita la prima serie di Grey’s anatomy. Devo ammettere che, nonostante il mio giudizio iniziale negativo, in cui la serie risentiva molto del confronto con Doctor House, ho trovato il telefilm piacevole e carino, forse di più sotto l’aspetto di intreccio stile soap opera che quello medico – clinico. Ovviamente, Dottor House ha tutt’altra professionalità e influenza, ma i personaggi di Grey’s anatomy mi hanno coinvolto maggiormente, forse perché specializzandi in una disciplina che mi è molto cara, o forse perché sono quasi coetanei, o forse perché sono romantica e mi piacciono le storie d’amore, anche un po’ complicate e difficoltose. E poi mi ha creato non poche difficoltà nella scelta del personaggio con cui identificarmi…non so se Meredith o Izzie…
Tuttavia, per chi si fosse perso questa serie, ecco un breve riassunto.
“Meredith Grey (Ellen Pompeo) è una ragazza dolce ma determinata a fare carriera, alla continua ricerca di una vita piena e gratificante, nonostante il suo lavoro di medico (al primo vero anno di esperienza) difficilmente glielo permetta. La accompagnano, nel suo percorso al Grace Hospital, tutti i suoi vecchi compagni di studio: Christina Yang, Izzie Stevens, George O'Malley e Alex Karev. Si ritrovano, tutti insieme,in una situazione emotivamente fortissima: ora, tutti i giorni, la vita dei pazienti è nelle loro mani. In una atmosfera stressante e di grande competizione i cinque medici alle prime armi lottano per mantenere saldi i loro rapporti di amicizia. Le ambizioni di Meredith vengono smorzate dal dolore per la grave malattia che ha colpito la madre, chirurgo di successo. Christina (Sandra Oh) ha una personalità ricca di contraddizioni: molto competitiva e misurata, spesso toglie i compagni di lavoro dai guai, ma solo per fare carriera. Isobel ‘Izzie’ Stevens (Katherine Heigl, già vista in Roswell) è la classica ragazza di provincia cresciuta in una famiglia modesta; a causa del suo secondo lavoro di modella di intimo–per pagarsi gli studi di medicina - combatte ogni giorno con la propria autostima. George O’Malley (T.R. Knight) è il tipico timido e affascinante ragazzo della porta accanto, sempre pronto a fare o a dire la cosa sbagliata al momento sbagliato. Notevolmente attratto dalle donne (come biasimarlo?), il giovane paga la sua debolezza venendo trattato dalle stesse come un pupazzo. Infine c’è Alex Karew (Justin Chambers), il medico che tutti gli altri medici adorano, abilissimo nel mascherare le sue radici della “classe operaia” con arroganza e ambizione.Tutti questi medici sono guidati da un pool di dottori senza scrupoli: se non diventeranno chirurghi di successo gli specializzandi potranno dire addio alla loro carriera. Miranda Bailey (Chandra Wilson), la responsabile del tirocinio dei medici, è così dolce nei modi da essersi guadagnato l’appellativo di “Nazista”. Derek Sheperd (Patrick Dempsey) è l’abilissimo dottore che nasconde una profonda attrazione per Meredith. L’arroganza di Preston Burke (Isaiah Washington) è seconda solo alla sua abilità con il bisturi. Responsabile di tutti è il Dott. Richard Webber, primario del Seattle Grace Hospital. Grey’s Anatomy vuole mostrare la realtà dei giovani che vogliono diventare dottori, ma in un atmosfera che più volte si avvicina a quella della soap opera. Come dire: il dramma e l’intensità dell’essere dottori ha un rovescio della medaglia divertente e “bollente”. I giovani medici scopriranno che le loro relazioni sociali non possono essere definite “bianche” o “nere”. La vita reale è fatta di sfumature di grigio, quel grigio (“grey”) che compone il titolo di questa nuova serie televisiva.

Vi metto anche un paio di fotografie dei protagonisti….non trovate che il dottor Sheperd sia carino…?


Meredith o Izzie?

04 gennaio 2006

Matematica e dintorni

Ieri, mentre facevo un'analisi del testo (perchè, dovete sapere, all'università si fanno ancora di queste cose....soprattutto a Biologia...ci mettiamo anima e corpo per analizzare "Deh, spiriti miei..." di Cavalcanti...! E non dico altro...e non chiedetevi come mi sono venute in mente queste parole parlando di Stilnovo...) mi è venuta in mente questa riflessione etimologica sulle "parole della matematica". Inoltre, pare che questa materia sia molto gettonata sui nostri blog ultimamente.
Rapporto - Nel linguaggio naturale questa parola implica una relazione, un legame, "Rapporto di lavoro", ecc. Mentre in Matematica, inteso come operazione, è sinonimo di divisione.
Frazione - Nell'uso comune, parte di unità. In religione, in alcune denominazioni cristiane, la frazione del pane è il momento in cui, durante l'eucarestia, l'ostia consacrata viene spezzata.
In musica, la frazione è l'indicazione del tempo o metro o la quantità di valori in cui è composta una misura. In toponomastica, la frazione è un agglomerato di case all'interno dei confini di un comune. In diritto amministrativo: in Italia la frazione è il livello amministrativo minimo attribuibile a un centro abitato. Nella Repubblica di San Marino la frazione indica un abitato sottoposto alla giurisdizione di un castello.
Moltiplicazione - Il termine moltiplicazione contiene in sé il concetto di aumento. In realtà moltiplicando un numero per un altro che sia inferiore all'unità si ottiene un valore inferiore. In musica, la moltiplicazione modulo 12 è un'operazione di base, che può essere effettuata su insiemi di note. Nel contesto della dodecafonia ci sono relativamente pochi valori rispetto ai quali si può moltiplicare una successione di dodici note distinte per ottenerne ancora dodici
.
Dato che ho fatto un collegamento tra matematica e musica, ora è necessario farlo anche tra matematica e biologia...
Può esserci un collegamento tra la pigmentazione del mantello dei leopardi ed alcune equazioni matematiche? Parrebbe una vera e propria assurdità. Non è dello stesso parere J. D. Murray, uno studioso particolarmente attento all’applicazione dei modelli matematici alla biologia, il quale ha spiegato che è possibile spiegare il meccanismo che determina la colorazione della pelle dei mammiferi tramite delle equazioni matematiche, dette "equazioni di reazione-diffusione".Ecco, in termini semplificati, qual è la spiegazione di Murray. La produzione di melanina, che determina il colore dei peli, dipende, in ultima analisi, dalla presenza o meno di elementi chimici, detti "attivatori" e "inibitori". E’ possibile spiegare la generazione della struttura definita dagli elementi chimici tramite due fenomeni: i componenti chimici interagiscono tra loro (effetto di reazione), i componenti chimici tendono ad invadere le regioni circostanti (effetto di diffusione).La semplice combinazione di questi due effetti permette di scrivere equazioni dalla struttura semplice.Al variare di certi parametri, che definiscono la rapidità con cui diffusione e reazione si manifestano, si ottengono strutture diverse la cui somiglianza con la colorazione di pelli di mammiferi è davvero notevole: si riconoscono alla perfezione le macchie dei leopardi e le strisce delle zebre!
In definitiva, sotto sotto, i leopardi un po’ di matematica la conoscono!

Quando si parla di sfortuna...

"U.S.A., la gaffe del figlio di una 007: mia madre un'agente del Ciagate".
La coppia Wilson-Plame era in partenza all'aeroportoquando è stata fermata per una rapida intervistaUsa, la gaffe del figlio di una 007"Mia madre un'agente del Ciagate"Il bambino di 5 anni ha fatto "saltare" la copertura della donnarilasciando una curiosa dichiarazione ai giornalisti.
HOUSTON - E' stata l'ingenuità di uno dei due gemelli di Joe Wilson e Valerie Plame, la coppia al centro dello scandalo sulla fuga di notizie della Cia, a far "saltare" la copertura dell'ex agente segreto Plame. La coppia di Washington si trovava all'aeroporto ed era stata fermata per un'intervista quando uno dei due gemelli di 5 anni ha annunciato ai giornalisti: "Il mio papà è famoso, la mia mamma è una spia segreta". L'ex ambasciatore Joe Wilson e sua moglie Valerie, ex agente segreto della Cia, erano in partenza per una breve vacanza con i figli in una località sconosciuta. Wilson stava rispondendo alle domande dei giornalisti mentre la moglie era rimasta poco distante assieme con uno dei due figli quando il piccolo che era con Wilson ha ritenuto opportuno di rilasciare la propria dichiarazione alla stampa. Valerie Plame, che da poco ha abbandonato l'agenzia di spionaggio statunitense, era stata assieme al marito al centro dello scandalo sulla fuga di notizie della Cia che aveva fatto tremare i vertici della Casa Bianca. La sua copertura alla Cia era stata rivelata dopo le dichiarazioni del marito, che aveva accusato l'amministrazione Bush di aver cambiato i risultati delle indagini segrete sull'Iraq per permettere un'azione militare diretta contro il paese. Wilson aveva affermato che le ritorsioni contro la moglie rappresentavano un atto "deliberatamente inteso a ridurre la sua credibilità". Wilson aveva anche dichiarato che il ritiro della moglie dai servizi segreti le avrebbe permesso di trascorrere più tempo con i figli, ormai di quasi sei anni. "Lei farà la sua carriera qui" aveva dichiarato l'ex ambasciatore statunitense.

03 gennaio 2006

Acquisti on line

Oggi ho comperato due libri su internet: Biochimica Clinica e Fisiologia. Non che io non avessi questi libri di testo, ma quelli che possedevo non mi bastavano. Sono due materi stupende...e quindi necessitavo di più. Non sono mai stata così eccitata...non vedo l'ora che arrivi il Signor SDA...

Londra, perchè tornarci?


Perchè mi sono dimenticata la foto davanti alla cabina telefonica....

E perchè mi hanno impedito di mangiare Fish & Chips...

01 gennaio 2006

Buon Anno!

29 dicembre 2005

Che bella invenzione!


I Molinetti Mulino Bianco...che bella trovata! Grano saraceno e zucchero di canna in un formato extra! Quando li inzuppi nel latte ti assorbono mezza tazza e dopo che ne hai mangiati quattro ti sembra di aver mangiato un cenone di capodanno....però è una goduria.....e ne mangio più di cinque!!!!!

28 dicembre 2005

Un mazzo di sterlizie...

Sembra un po' un uccello....un pappagallo...un'ara...una cocorita, invece...

Sterlitzia reginae. Musacea proveniente dal Sud Africa. Introdotta con successo nel Bacino del Mediterraneo. E' una essenza dall'aspetto cespuglioso ma elegante, con foglie coriacee di forma ovale o ellittica. I fiori sono riuniti in infiorescenze e avvolti da brattee dal colore verde glauco. Gradisce temperature miti (18-20° C), terreni sufficientemente porosi e ricchi di sostanza organica e frequenti irrigazioni. Nella simbologia comunica un profondo turbamento.
Questo è tutto quello che mi ha insegnato il mio libro di Botanica (Raven e al.)....me lo ricordo come se fosse ieri, perchè questi fiori, come i girasoli, traggono in inganno gli studenti all'esame e le persone comuni amanti il bello: non si tratta di fiori ma bensì di infiorescenze, ovvero gruppi di fiori. Nel girasole, ad esempio, i fiori sono tutti quei "puntini" nero - marrone che formano un grande pistillo.
Ma cosa ha a che fare la botanica ora? Un mazzo di sterlizie, oggi, è stato il più gradito regalo di compleanno che, per ora, dato che il compleanno è domani, ha ricevuto la mamma...Quindi, io e Andrea, abbiamo azzeccato in pieno e....tanti auguri mamma!

26 dicembre 2005

Natale e dintorni...

Mi sono palesemente dimenticata di augurare Buon Natale a tutti, quindi per rimediare non posso far altro che augurarvi Buone Feste e Buone Vacanze (le mie, all'insegna dello studio per la preparazione di due esamini banali banali: patologia e anatomia).
Che dire di questo Natale...gran mangiata, questo certamente, e ricevuto regali mirati, niente di inutile o banale...
E dopo le grandi corse di Natale alla ricerca dei regali, non ci rimane che organizzarsi per Capodanno!!!!

23 dicembre 2005

Non c'è paragone...!


Questo fine settimana sono rimasta a Milano, sia perchè il laboratorio venerdì è finito tardi, sia per gli ultimi acquisti di Natale. Domeca scorsa era l'ultima domenica prima di Natale, l'ultima occasione, per chi lavora, di fare acquisti in relativa tranquillità. Sono arrivata in zona Duomo - Corso Torino nel primo pomeriggio, verso le 15.30: l'anno scorso avrei detto "Quanta gente che corre nei negozi e inciampa a causa dei pacchi!". Questa domanica ho pensato "Che poca gente, si cammina quasi con disinvoltura!". E questa non è una riflessione economica, ma un pensiero dovuto al viaggio newyorkese. Anche a Milano un sacco di persone si aggirano frenetiche per il centro in cerca di regali ma non c'è paragone rispetto a Nwe York. Slaa 5tht avenue non si riesce nemmeno a camminare, tutti che ti spintonano...con pacchi enormi e confezioni che solo nei film si vedono! Per non parlare dei centri commerciali stile La Rinascente....Quando si entra a Milano si rimane soffocati dal caldo e ci si atterrisce dalle mille persone sulle scale mobili o nel reparto casalinghi; a NYC ci sono quei serpentoni stile Gardaland per incanalare la folla....per entrare nei centri commerciali tipo Macy's!!!! Ma l'aspetto strabiliante di NYC sono le vetrine. Tutte animate con musica e personaggi in movimento....altro che Trudi delle nostre vetrine che girano su se stessi!!!!!!
Insomma, non c'è paragone agli acquisti newyorkesi...se poi c'è anche una spruzzata di neve e le mille luci di Time Square...
(Macy's)

22 dicembre 2005

Icln


Questo è il nome di un canale ionico tutto da scoprire, o meglio, da caratterizzare funzionalmente, elettrofisiologicamente, strutturalmente e morfologicamente. Lo ha scoperto nel 1992 un mio professore di Elettrofisiologia dei trasporti, Markus Paulmichl, che gestisce anche un laboratorio a Innsbruck e collabora con diverse università internazionali...
ICln è un canale ionico clonato da una linea epiteliale renale. Il modello strutturale prevede che l’unità costitutiva del poro sia formata da 8 filamenti antiparalleli disposti a b-barrel. Con tecniche di mutagenesi sito-specifica e ricostituzione in bilayer artificiali si sta determinando la funzione dei vari aminoacidi che circondano il poro. Queste sono le linee di ricerca:
  1. La regolazione del volume conseguente al rigonfiamento (Decremento Regolativo del Volume = DRV) è una caratteristica fondamentale di molte cellule. Una inibizione del DRV porta ad un arresto del ciclo cellulare e alterazioni delle funzioni cellulari. La comprensione dei meccanismi cellulari che permettono il DRV potrebbe portare alla individuazione di nuove sostanze capaci di controllare la crescita cellulare.
  2. In C. elegans è stata scoperta una variante della proteina ICln (IClnN2) con una stringa aggiuntiva, rispetto all’omologo di mammifero (ICln N1), di 20 amminoacidi. Dati di ricostituzione in membrane lipidiche artificiali e di overespressione in cellule di mammifero mostrano differenti caratteristiche biofisiche della corrente attraverso IClnN2. Si sta studiando la localizzazione delle due varianti ad splicing in C.elegans. Una loro diversa distribuzione potrebbe fornire indicazioni interessanti sul meccanismo di inattivazione del canale.

Nella nostra esperienza di laboratorio, oltre ad aver valutato l'attività di trasporto di glucosio, fluidi e cloro nel tratto del digiuno di intestino di ratto, abbiamo anche overespresso la nostra proteina Icln in E. coli e valutato l'attività di conduzione elettrica.

Qual'è stato il protocollo: abbiamo trasformato alcuni batteri di E. coli BL21 con un vettore plasmidico contenente nel cDna la sequenza per la proteina di interesse con il relativo promotore del fago T7 e la sequenza per la resistenza ad Amp. La proteina, o meglio, la sequenza nucletodica della proteina è stata clonata con l'aggiunta di una cosa di 6 Hys all'estremità N - terminale in modo da sfruttare l'interazion Hys - Nichel durante la cromatografia. Dopo aver incubato i batteri overnight su terreno solido con Amp abbiamo prelevato una colonia resistente ad Amp e lisata tramite centrifugazione. Il vantaggio di clonare in E. coli questa proteina è quello di permettere un'elevata espressione della stessa, l'assenza di splicing che comporterebbe una rimozione delle code di His e la possibilità di prelevare la proteina di interesse con facilità. Tenendo presente che Icln è una proteina citoplasmatica che, in seguito ad uno stimolo probabilmente dato da un incremento/decremento di volume cellulare, si trasferisce sulla membrana, in condizione isotoniche ed ipotoniche abbiamo provveduto alla lisi batterica e prelevato il surnatante (quindi non il pellet di membrana e annessi) contenente tutte le proteine citoplasmatiche del procariote. A questo punto abbiamo purificato la proteina tramite cromatografia, sfruttando la capacità dell'His di legarsi alla colonna di nichel e prodedendo con vari buffer di lisi. Quando, dopo circa 3 lavaggi, la proteina è parsa pure e il citoplasma completamente eluito, tramite un buffer di lisi competitivo con Icln abbiamo eluito anche la proteina e prelevato l'eluato per sottoporlo a SDS - page. Il risultato della quota proteica presa in esame tramite SDS ci ha permesso di determinare il PM della proteina e il suo grado di purezza, in relazione anche al campione mutante T477 privo di una serie di nucleotidi in posizione carbossi - terminale. Il rimanente campione è stato posto di membrana artificiale tramite la tecnica del tip - dip. La membrana artificiale viene costruita tramite una soluzione salina in cui sono sciolti lipidi cardiaci e una micropipetta da patch clamp contenente la stessa soluzione salina. Per interazione idrofobica, introducendo la pipetta nel bagno salino si crea un doppio strato lipido che può essere considerato una membrana in vitro (sfruttando le capacità di condensatore della membrana); a questo punto la proteina viene introdotta nel bagno e si nota che si dispone nella membrana. Tramite la tecnica del patch clamp si è valutata la corrente passante all'interno.

Gli aspetti positivi di questa esperienza di laboratorio, oltre alla manualità e nozioni acquisite, sono stati la possibilità di condurre in autonomia un'esperimento dall'inizio alla fine. Al contrario, ci sono alcuni nei, dati dal fatto che la proteina in vitro conduce potassio e si porta sulla membrana senza alcuno stimolo...

Questo laboratorio mi ha assorbito tantissimo tempo...ma è stata fantastica ed entusiasmante....!

13 dicembre 2005

Sono tornata...

Non ho ancora parole per descrivere questo viaggio....!!!!! New York è davvero incredibile! Ti sembra di essere in un film...una formica in confronto ai grattacieli....E sono riuscita a vedere tutte le bellezze dell'elenco!

06 dicembre 2005

NYC....cosa vedere



In alto, Central Park - New York.
In basso, Parco Magni - Borgosesia...
Cosa sbirciare a NYC (dato che il tempo è poco):
  • Chinatown - Little Italy - Soho - Wall street - Rockefeller Center
  • Statua della libertà - Metropolitan - Moma
  • Lincoln center - Guggenheim - Empire State Building
  • Brooklyn
  • 5th avenue
  • Broadway
  • chi più ne ha più ne metta

NYC...arrivo!



L'immagine in alto, ovviamente, è l'albero di Natale del Rockefeller di New York che avrebbero dovuto accendere in occasione del mio arrivo, giovedì. In basso c'è Regent Street di Londra....Direi che non ci sono paragoni....Volo a NYC di corsa!!!!!!!
La valigia è già chiusa ed è mezza vuota per poter portare a casa un sacco di regali...E l'aereo parte domani mattina alle 10.30...Ci si risente martedì! Ciao e buona permanenza....!

02 dicembre 2005

Help!

Qualcuno mi spiega perchè tutti i link e le scritte qui a sinistra sono scivolate in fondo alla pagina?

Uovo sodo.

Bollendo un uovo nel metanolo, il tuorlo non si rapprenderà mai...meglio avvisare prima che qualcuno si cimenti in questa cottura...

29 novembre 2005

Un anno. Non di più.

Mani sudate e sensazione di 'farfalle' nello stomaco. Sono le sensazioni tipiche dell'inamoramento. Un sentimento, però, dalla vita breve. Secondo uno studio italiano pubblicato su 'Psychoneuroendocrinology', infatti, dura poco più di un anno. I ricercatori dell'equipe di Pierluigi Politi del Centro Interdipartimentale for Research in Molecular Medicine (CIRMC), presso l'Università di Pavia, hanno individuato nell'Ngf (il Nerve Growth Factor, scoperto da Rita Levi Montalcini) la sostanza chimica molto probabilmente responsabile del 'turbinio' tipico delle prime fasi dell'innamoramento. Livelli più elevati del normale di questa proteina 'degli innamorati', dunque, sarebbero collegati al sentimento di euforia e alla quasi dipendenza dall'amato. Ma dopo aver studiato gruppi di persone impegnate in rapporti lunghi, brevi e alcuni single, gli studiosi hanno scoperto anche che i livelli di questa sostanza 'chiave' calano nel corso del tempo. In particolare, il team ha analizzato le alterazioni di alcune neurotrofine nel sangue di uomini e donne dai 18 ai 31 anni. E' stato necessario esaminare i livelli delle proteine in 58 neo-innamorati (che avevano da poco iniziato una relazione), confrontandoli con quelli di altrettanti soggetti impegnati in rapporti 'datati' e di un gruppo di single. Così i ricercatori hanno visto che nei neo-innamorati i livelli di Ngf erano significativamente più alti. Dopo un anno 39 dei nuovi innamorati (rimasti insieme e con un rapporto consolidato alle spalle) mostrano livelli di NGF simili ai single e alle altre coppie stabili, segno che ogni differenza rispetto al culmine iniziale del sentimento è svanita.
Tuttavia, sostengono i ricercatori, se la relazione va avanti, a questi sentimenti segue il consolidamento del rapporto mentre la passione iniziale scema. Ciò sembra corrispondere a cambiamenti consistenti della chimica del cervello (neurochimica), portando a identificare le 'molecoline' alla base di un sentimento così prezioso e profondo. I ricercatori pavesi hanno misurato i livelli plasmatici di un gruppo di molecole importanti nella neurochimica, le neurotrofine (NTs). Tra queste ci sono il fattore di crescita Ngf, il Bdnf, NT-3 NT-4. "Da questi studi - ha dichiarato Pierluigi Politi - sembra che meccanismi biochimici siano coinvolti nei cambiamenti di umore che intercorrono dall'inizio a quando la relazione diviene più consolidata. L'amore diviene più stabile - aggiunge l'esperto - ma il romanticismo iniziale sembra spegnersi". Insomma un meccanismo simile ad una malattia che dalla prima fase 'acuta', passa a quella cronica. "Ma certo - conclude il ricercatore - sono necessari ulteriori studi per far luce pienamente sulla neurobiologia dell'amore".
Secondo me, sentire caldo, aumento della sudorazione, farfalle nello stomaco, aumentata/diminuita sudorazione...sono sintomi dell'influenza....Ma se loro che hanno studiato parlano di neurobiologia dell'amore...beh, ci credo! E pensare che si parla di crisi di coppia dopo 3 anni di rapporto...tutti i cantanti e poeti allora dovranno rivedere i loro testi! Quindi ripubblicheranno i cd in New Edition aumentando le vendite...soprattutto sotto Natale...ma queste sono divagazioni di certo non amorose! Ma un pesciolino romantico e biologo come me non poteva non dare risalto all'articolo!!!
P.S. Questo articolo è apparso su Repubblica di oggi.

27 novembre 2005

Sfoglia alla Nutella



Ragazzi, anzi, ragazze, posso assicurarvi che questa ricetta che vi sto per scrivere è semplicissima e soprattutto buonissima....e fa fare un figurone!!!!

1 rotolo di pasta sfoglia (250 gr)

Nutella a piacere

8 gr. di biscotti secchi (frollini...)

50 gr. di nocciole o noci sgusciate

Frutta candita (meglio arancia) a piacere

Zucchero a velo

Stendete la sfoglia sulla sua carta da forno e allergatela leggermente. Stendete Nutella a volontà lasciando una piccola cornice. Cospargete la Nutella con le nocciole/noci tritate, i biscotti tritati e i canditi, e arrotolate il tutto formando una specie di salame/strudel, chiudendo bene anche le estremità. Spalmate con il tuorlo dell'uovo o solamente il bianco in modo da rendere il dolce dorato dopo la cottura. Cuocete a 180° per 20 min. circa. Lasciate raffreddare e cospargete con zucchero a velo. Servire a fette.

Tra poco sarò a NYC...!

23 novembre 2005

"Chirurgia plastica"...

La chirurgia plastica, si sa, è utilizzata per migliorare e correggere i difetti, anche se nata principalmente per ricostruire e operare in casi di patologie o interventi distruttivi (quindi non solo per fini estetici legati alla vanità!).
Anche il Duomo di Milano, da un po' di anni ad oggi, si è pian piano sottoposto a questi interventi mirati per correggere i suoi "mali". I suoi interventi di restauro e di lifting ormai sono trattati come veri e propri interventi chirurgici con monitoraggio, screening digitale, laser scanning...il modo da tracciare ad hoc gli interventi...insomma, un vero e proprio check up estetico!
I risultati di questi interventi pian piano si rendono visibili; ormai gran parte del Duomo non è più avvolto in bende, anche se, il marmo di Candoglia è un carbonato di Calcio molto sensibile all'inquinamento e all'escursione termica, quindi un ritocchino ogni tanto...ma la vera novità in fatto di lifting estetico contro l'invecchiamento e l'inquinamento è data dal petrolio!
Ormai, un po' per invidia, un po' per vanità, anche il Duomo ha deciso di rivolgersi al chirurgo estetico presso cui anche la Basilica di S. Pietro si è recata nel 2000, in occasione del Giubileo: la famosa EniTecnologie, che è stata grado di ridare beltà e vigore alla sua facciata grazie all'utilizzo di Georadar, spettrofotometri, SEM...strumenti spesso applicati nella ricerca del greggio...
Mentre nel primo caso l'intervento era un omaggio dell'Eni per il Giubileo, tutta quest'opera di restauro milanese è sponsorizzata dalla Veneranda Fabbrica del Duomo, con costi non indifferenti, ma si sa, per la bellezza chi non farebbe pazzie? E alla fine, entrambe le opere hanno guadagnato e stanno guadagnando in splendore...mentre la Eni, dopo la prima elargizione, guadagna in denaro grazie ad un furbo investimento e politica pubblicitaria: "se porti un amico, lifting omaggio"....!

23 Novembre 1980

Sisma in Irpinia.

22 novembre 2005

Bioetica I

Una donna single non può adottare un figlio. Una donna single, da oggi, da quando il comitato di bioetica ha preso questo provvedimento che non è ancora norma di legge, può adottare un embrione.

20 novembre 2005

More info...

Mi sono frettolosamente documentata. Il gene per la paura esiste, è stato presentato al recente congresso di Neuroscienze a Washington. Lo studio, portato avanti dalla Columbia Universty (dal premio Nobel per la medicina sullo studio della memoria), è stato effettuato sui topi e ha dimostrato che l'azione farmacologica mirata su questo gene permette la perdita di paure innate e acquisite in modo da poter contrastare alcune fobie.

E se ci fosse un gene per la paura?

Spulciando quà e là tra varie notizie, ho sentito che esiste un gene per la paura. Una nuova scoperta scientifia, pare, non so ancora quanto attendibile...Di conseguenza, chi riportava la notizia, concludeva che se esiste tale gene, esisterà anche una cura, o meglio, è in sperimentazione una pillola, per combattere questa emozione. Notizia davvero sensazionale, se si pensa che ci sono persone affette da panico e altre patologie psico-somatiche...ma questo farmaco potrebbe essere anche fonte d'abuso. In fondo, la paura, è un'emozione fondamentale, che ti spinge a conoscere i tuoi limiti, a metterti in gioco...Penso anche a tutti gli sportivi, a chi si dedica a sport estremi, senza la paura come potrebbe rendersi conto di che rischio sta correndo e se vale la pena o se è fattibile correrlo?

19 novembre 2005

Mordillo...

18 novembre 2005

18 novembre

Ricorrenze di oggi:
  • 1307 - Guglielmo Tell (Wilhelm Tell) fu un eroe leggendario svizzero, la sua reale esistenza storica è ancora oggetto di disputa.
    Guglielmo Tell è l'eroe svizzero per antonomasia. Mito o realtà di un piccolo paese nel cuore dell'
    Europa, Tell e la sua leggenda medioevale sono conosciuti in tutto il mondo.
    Secondo la leggenda Guglielmo Tell visse nel
    Canton Uri a ridosso del massiccio del San Gottardo.Tell, padre di famiglia, cacciatore ed eccellente balestriere il 18 novembre del 1307 si recò nel capoluogo regionale, Altdorf. Mentre passò sulla pubblica piazza ignorò il cappello imperiale fatto issare in cima ad un’asta, alcuni mesi prima, dal balivo Gessler (l’amministratore locale degli Asburgo). Il cappello, simbolo dell’autorità imperiale, doveva assolutamente essere riverito da chiunque passava.Siccome Tell non riverì il cappello si ritrovò nei guai. Il giorno dopo venne citato in piazza; davanti a tutti dovette giustificare il suo agire.In cambio della vita, il balivo Gessler gli impose la prova della mela che, posta sulla testa del figlioletto Walter, avrebbe dovuto essere centrata dalla freccia della sua balestra. La prova riuscì a Tell ma, nel caso qualcosa fosse andato storto, Guglielmo nascose una seconda freccia sotto la giacca, pronta per il tiranno. Questo costò a Tell la libertà, egli venne arrestato e portato in barca verso la prigioneQuesto costò a Tell la libertà, egli venne arrestato e portato in barca verso la prigione. Improvvisamente si scatenò una tempesta e i suoi carcerieri liberarono l’eccellente timoniere per farsi aiutare. Arrivati alla riva, Tell riuscì a scappare e, con una possente spinta, rimandò l’imbarcazione verso il largo.Il terzo giorno, nascosto dietro ad un albero ai lati della «Via cava» che dal Gottardo conduce a Zurigo, Tell si vendicò uccidendo Gessler.
    Importanti personaggi della storia hanno contribuito a rendere la figura di Tell famosa. Tra di essi, primo in assoluto, lo scrittore e poeta tedesco
    Friedrich Schiller (1759-1805), che ne descrisse le eroiche gesta e ne fece un'opera teatrale.Non si può non citare il famoso compositore Gioacchino Rossini (1792-1868) che compose l'ouverture dell'omonima opera.
  • 1626 - Viene consacrata la basilica di San Pietro.
  • 1883 - Le ferrovie statunitensi e canadesi istituiscono cinque fusi orari continentali standard, mettendo fine alla confusione causata da migliaia di ore locali.
  • 1928 - Esce il cortometraggio animato Steamboat Willie, il primo cartone sonoro completamente sincronizzato, diretto da Walt Disney e Ub Iwerks, nel quale appaiono per la seconda volta Topolino e Minnie.
  • 1971 - Il gruppo hard rock dei Led Zeppelin pubblica un album senza titolo, spesso chiamato "Led Zeppelin IV", nel quale compaiono "Rock & Roll", "Stairway to Heaven" e altri classici.
  • 1978 - Suicidio di massa di Jonestown: A Jonestown (Guyana), Jim Jones guida il suo Popolo del Tempio ad un suicidio di massa; muoiono 913 persone, tra cui 276 bambini.
  • Festa nazionale della Lettonia.

14 novembre 2005

Finalmente!

Dopo soli 50 giorni di attesa, ho anch'io il nuovo abbonamento elettronico ATM!!!!!

12 novembre 2005

Segni...coincidenze e libri

Mi ricollego ad un vecchio post di Cristina...anzi, a più post di Cristina, perchè è sempre lei che mi dà gli spunti migliori e più sani di riflessione e non solo....
Il primo collegamento riguarda "L'Alchimista", il libro di Paul Coelho che ho letteralmente divorato sotto suo suggerimento. Nonostante l'esame di farmacologia, sono riuscita a leggere questo libro in poco meno di tre giorni; questo non solo perchè la lettura è tra le mie passioni, non solo perchè si tratta di 175 pagine circa, ma anche perchè è un romanzo leggibile ovunque, talmente ti estrania dalla realtà e ti porta in un mondo incantato: prima di andare a letto, nei cinque minuti prima di uscire di casa quando ero in anticipo, sulla 90/91...persino sulla metro affollata stando in piedi (proprio io che non riuscivo a concepire come, in una situazione di scarsità di spazio, si potesse leggere qualsiasi cosa in bilico su una mano)! Non che sia stato il primo libro che mi abbia completamente assorbito, anche Ammaniti, Calvino...e persino la Littizzetto, mi hanno preso; ma "L'Alchimista" aveva davvero qualcosa di speciale per spingermi in letture in momenti folli! Devo ammettere che questo libricino merita un altro paio di letture per poter essere metabolizzato come si deve; io sono rimasta talmente affascinata dall'atmosfera, dalla trama così semplice e scorrevole...che non ho ancora avuto modo di pensare all'idea di fondo del libro, o meglio, come direbbe lui, il mio cuore non è ancora in grado di capire. Ho disperatamente cercato "Le mille e una notte", perchè ne ho sentito parlare e perchè questo fascino orientale/arabeggiante mi piace molto: le luci soffuse, il vento caldo, il deserto...e devo ammettere che dopo aver letto "L'Alchimista" cerco il libro con ancor più impegno e affanno. L'ambientazione di Coelho è a dir poco stupenda...il deserto, Tarifa...ti lasciano a bocca e cuore aperto!!!
Il secondo collegamento con il Cristina's post riguarda l'abitudine di osservare le persone che ci tengono compagnia nei viaggi in treno o sui mezzi pubblici. Devo concordare con lei: anche io guardo in una persona, per prima cosa, le mani; ci sono tante teorie su questo...ma non è ciò che mi interessa. Ieri tornando a casa, sul treno per Torino, avevo di fronte una ragazza a cui, per modo di comportarsi, di parlare e di vestire (a volte ci facciamo proprio degli schemi mentali e delle associazioni sbagliate) non avrei dato, come si diceva tempo fa, mezza lira. Poi mentre mi preparavo per scendere a Novara, la mia "strana" vicina estrae dalla borsa (se così la possiamo definire...un qualcosa di informe in velluto nero...sgualcito e smunto...) un libro: "L'Alchimista" di Paul Coelho. Sono rimasta allibita e scioccata. Faccio qualche piccolo passo in avanti, in direzione della porta, e una distinta signora (una signora di cui si penserebbe avvocato, commercialista e affini come professione...tailleur, ventiquattrore...) aveva in mano lo stesso libro. Poco più in là, una ragazza dai tratti arabi era quasi giunta alla fine dello stesso capolavoro e io custodivo il mio in borsa. Ora mi chiedo, cosa abbiamo in comune tutte noi che ci siamo immerse nella lettura di questo libro? Abbiamo seguito il nostro cuore? Siamo anche noi alla ricerca della nostra leggenda personale? Abbiamo scelto questo libro perchè novità letteraria di uno scrittore affermato e noto, che è una garanzia? Abbiamo tutte ricevuto un consiglio sulla scelta di un libro?
Mi sono posta un sacco di domande...chissà se queste persone amano questo genere di romanzi, o come me, prima hanno letto "Il gene egoista", oppure Calvino, oppure Lucarelli e sono poi approdate a questo libro per sentito dire? Però che bello, un libro che accomuna tante persone...Chissà se anche gli uomini lo leggono....oppure se è un romanzo rivolto alle fanciulle perchè molto introspettivo e romantico.
Alla fine sono giunta alla conclusione, notando anche lo sguardo e l'interesse delle lettrici, che la cosa che ci accomuna è la Ricerca, la necessità di arrivare ad un punto fermo, qualunque sia la nostra meta. E soprattutto il bisogno di sentirci dire che tutto questo si può fare, che esistono dei segni e degli indizi, oltre che un percorso già scritto. Ma come ho detto, devo ancora rileggere il libro per arrivare a trarne un messaggio più profondo.
P.S. Come se non bastasse, a casa, tra la mia posta, c'era l'invito da parte della diocesi alla partecipazione al "Gruppo Ricerca"...se questo non è un segno....

11 novembre 2005

Va che stat!

Carissimi lettori, da buona sorella, devo comunicarvi che anche il mio big brother ha deciso di ritagliarsi uno spazietto nel Web per comunicarci i suoi pensieri...e devo ammettere che i suoi pensieri sono più incasinati dei miei!!! Deve esserci una relazione genetica...!

Girasole...


Da oggi, anche io ho un bellissimo girasole di peluche, merito di Andrea, il mio fidanzato...quello della foto della Tunisia per intenderci...

Fatto!

Sono soddisfatta di me stessa. L'esame di farmacologia di questa mattina era fattibile. Sapevo rispondere, a mio avviso in modo soddisfacente, a tutte le domande e sono soddisfatta di essere riuscita ad organizzarmi in modo adeguato lo studio in modo da avere una serata libera, quella di ieri, per riposarmi. Devo anche ammettere che la materia d'esame mi piaceva molto per cui tutto è stato più semplice...Adesso aspetto con ansia il risultato....prossima settimana!

10 novembre 2005

Spongebob...


Vorrei un parere....avete presente Squidward (non so se si scrive così...), il polipo amico/nemico di Spongebob? Quell'animaletto che quando cammina fa "gnic gnac" a causa delle ventose? Ma secondo voi, è un personaggio cattivo? Cioè gli sta antipatico Spongebob e Patrick? Sono nemici?

E poi, voi non abitereste a Bikini Bottom? Deve essere delizioso...

Stop alla farmacologia!


Ragazzuoli e fanciulli, sto fondendo!!!!!
Le brave casalinghe mentre puliscono casa canticchiano ascoltando la radio....Io, data la scarsità di tempo, mi sono ridotta a pulire camera mentre ripeto la lezione sul Parkinson...e non è una bella cosa!!! Mi manca solo di ripetere mentre dormo...! Pensate che questa notte ho sognato di tenere una lezione di farmacologia sulla trasmissione catecolaminergica...mi sono svegliata pensando di aver dormito ore e ore...ero esausta...invece ero a letto sonnacchiosa da solo un'ora!!! Dovrò sperimentare quel metodo in cui si sente la lezione nel sonno...dicono che funzioni....

09 novembre 2005

Torte autoinstallanti...

Devo ammettere che in questi giorni in cui il tempo non è dei migliori, la voglia di stare a casa è tanta...le nuove torte autoinstallanti Cameo/Buitoni sono una gran trovata. Sono accettabili di gusto, se ti riescono bene fanno una bella figura....e mettono un sacco di allegria!!!!!
Una buona carica per l'esame...

06 novembre 2005

Ricetta autunnale...(così dicono)

Cioccolata alla cannella
Preaparazione: 10 minuti + riposo
Grado di difficoltà: facile
Cottura: 10 minuti
Dosi: 4 persone

Ingredienti:80 g di cioccolato al latte, 80 g di cioccolato fondente, 3 chiodi di garofano, 2 cucchiai di zucchero, 2 dl di panna, una stecca di cannella, un baccello di vaniglia, mezzo litro di latte, noce moscata.
PreparazioneIn una casseruola versate il latte, unite lo zucchero, la cannella, la vaniglia e i chiodi di garofano: portate a ebollizione, spegnete il fuoco e lasciate riposare per circa mezz'ora. Dopodiché eliminate le spezie, rimettete il latte sul fuoco, unite il cioccolato fondente e quello al latte, spezzettati, e fateli sciogliere, rigirando. Fate intiepidire la cioccolata, mescolando di tanto in tanto, poi passatela al frullatore con un dl di panna. Montate densamente la panna rimasta. Distribuite la cioccolata nelle coppette e decorate con la panna montata spolverizzata di noce moscata.
P.S. Questa è pensata per le giornate di studio intenso...una merenda un po' calorica!

05 novembre 2005

Sto fondendo...

In questo mese di mostre, fiere e cammin mangiando al sapore di cioccolato, dove in testa c'è Perugia, mi sento anch'io un po' fondente. Non solo perchè sono un po' amara, ma perchè questo troppo studio mi sta sciogliendo...Sto facendo i salti mortali per andare a New York ma mi sembra di correre dietro al tempo. Mi sono sparata tre settimane di fila di laboratorio + lezione, chiusa in università dalle 8.30 alle 19.00, la sera mi sono ritrovata una marea di appunti da rivedere e il letto mi vedeva solo verso le 02.00...peccato la sveglia suonasse alle 06.00....giusto per finire il lavoro della sera prima. Ho preso due mega voti di lab che verranno tradotti in APPROVATO sul libretto, e tra l'11 e il 22 ho solo 3 esami: Farmacologia, Patologia e Anatomia. Tutti molto piccoli, no? Inoltre, il 10 il nostro nuovo don Orazio del collegio viene a farci visita, il 17 c'è l'incontro con il gran capo del collegio e il 24 la festa...tutta da preparare!!!Tutto questo per volare 5 giorni oltre l'Europa. Dovrò fare un carico di melatonina per non splafonare a causa del jet lag...quasi quasi sto a casa....

Little Tragedy

L'altro giorno, uscendo dalla metro, una ragazza si è subito accesa, in modo nervoso, una sigaretta. Eravamo ancora sulle scale mobili, dove appena si intravede uno spazietto di cielo...E ho pensato: "Mamma mia, è proprio una tabagista incallita!" (dico tabagista perchè è una new entry nel mio dizionario, assieme ad amenorrea, scialorrea...)..."meno male che io non ho queste manie". Poi mi sono accorta di avere già in mano il telefono. Mi sono detta "non è così grave, aspetto solo che mi attivino la nuova sim da 128 K"...oggi, anzi, ieri, disfando il borsone, mi sono accorta che non ho portato a casa il mio piccolo caricabatterie del Motorola. Il mio telefono è spento perchè non ha più carica. Panico. Sono l'unica in famiglia ad avere il Motorola. Fino a domenica sera non avrò contatti telefonici. Questo indica che anche io sono una cellulo - dipendente...cellulo - dipendente anche perchè sono quasi biologa...meglio dire telefono - dipendente!!! Ed è una tragedia. Essere telefono - dipendente, peggio che non avere il caricabatterie!