04 gennaio 2006

Matematica e dintorni

Ieri, mentre facevo un'analisi del testo (perchè, dovete sapere, all'università si fanno ancora di queste cose....soprattutto a Biologia...ci mettiamo anima e corpo per analizzare "Deh, spiriti miei..." di Cavalcanti...! E non dico altro...e non chiedetevi come mi sono venute in mente queste parole parlando di Stilnovo...) mi è venuta in mente questa riflessione etimologica sulle "parole della matematica". Inoltre, pare che questa materia sia molto gettonata sui nostri blog ultimamente.
Rapporto - Nel linguaggio naturale questa parola implica una relazione, un legame, "Rapporto di lavoro", ecc. Mentre in Matematica, inteso come operazione, è sinonimo di divisione.
Frazione - Nell'uso comune, parte di unità. In religione, in alcune denominazioni cristiane, la frazione del pane è il momento in cui, durante l'eucarestia, l'ostia consacrata viene spezzata.
In musica, la frazione è l'indicazione del tempo o metro o la quantità di valori in cui è composta una misura. In toponomastica, la frazione è un agglomerato di case all'interno dei confini di un comune. In diritto amministrativo: in Italia la frazione è il livello amministrativo minimo attribuibile a un centro abitato. Nella Repubblica di San Marino la frazione indica un abitato sottoposto alla giurisdizione di un castello.
Moltiplicazione - Il termine moltiplicazione contiene in sé il concetto di aumento. In realtà moltiplicando un numero per un altro che sia inferiore all'unità si ottiene un valore inferiore. In musica, la moltiplicazione modulo 12 è un'operazione di base, che può essere effettuata su insiemi di note. Nel contesto della dodecafonia ci sono relativamente pochi valori rispetto ai quali si può moltiplicare una successione di dodici note distinte per ottenerne ancora dodici
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Dato che ho fatto un collegamento tra matematica e musica, ora è necessario farlo anche tra matematica e biologia...
Può esserci un collegamento tra la pigmentazione del mantello dei leopardi ed alcune equazioni matematiche? Parrebbe una vera e propria assurdità. Non è dello stesso parere J. D. Murray, uno studioso particolarmente attento all’applicazione dei modelli matematici alla biologia, il quale ha spiegato che è possibile spiegare il meccanismo che determina la colorazione della pelle dei mammiferi tramite delle equazioni matematiche, dette "equazioni di reazione-diffusione".Ecco, in termini semplificati, qual è la spiegazione di Murray. La produzione di melanina, che determina il colore dei peli, dipende, in ultima analisi, dalla presenza o meno di elementi chimici, detti "attivatori" e "inibitori". E’ possibile spiegare la generazione della struttura definita dagli elementi chimici tramite due fenomeni: i componenti chimici interagiscono tra loro (effetto di reazione), i componenti chimici tendono ad invadere le regioni circostanti (effetto di diffusione).La semplice combinazione di questi due effetti permette di scrivere equazioni dalla struttura semplice.Al variare di certi parametri, che definiscono la rapidità con cui diffusione e reazione si manifestano, si ottengono strutture diverse la cui somiglianza con la colorazione di pelli di mammiferi è davvero notevole: si riconoscono alla perfezione le macchie dei leopardi e le strisce delle zebre!
In definitiva, sotto sotto, i leopardi un po’ di matematica la conoscono!

1 commento:

raraavis ha detto...

Sembra che io prenda spunto dai tuoi post (vd. l'ultimo su fisica e biologia e musica e...). In realtà il tuo post lo leggo solo ora. E non lo dico mica per giustificarmi. Non mi vergogno ad ammettere che spesso mi dai deglio ottimi input. Ma questa volta... Anzi, ultimamente i nostri post, talvolta, si assomigliano perchè siamo sulla stessa lunghezza d'onda! E questo, a mio avviso, è ancora più bello...