12 novembre 2005

Segni...coincidenze e libri

Mi ricollego ad un vecchio post di Cristina...anzi, a più post di Cristina, perchè è sempre lei che mi dà gli spunti migliori e più sani di riflessione e non solo....
Il primo collegamento riguarda "L'Alchimista", il libro di Paul Coelho che ho letteralmente divorato sotto suo suggerimento. Nonostante l'esame di farmacologia, sono riuscita a leggere questo libro in poco meno di tre giorni; questo non solo perchè la lettura è tra le mie passioni, non solo perchè si tratta di 175 pagine circa, ma anche perchè è un romanzo leggibile ovunque, talmente ti estrania dalla realtà e ti porta in un mondo incantato: prima di andare a letto, nei cinque minuti prima di uscire di casa quando ero in anticipo, sulla 90/91...persino sulla metro affollata stando in piedi (proprio io che non riuscivo a concepire come, in una situazione di scarsità di spazio, si potesse leggere qualsiasi cosa in bilico su una mano)! Non che sia stato il primo libro che mi abbia completamente assorbito, anche Ammaniti, Calvino...e persino la Littizzetto, mi hanno preso; ma "L'Alchimista" aveva davvero qualcosa di speciale per spingermi in letture in momenti folli! Devo ammettere che questo libricino merita un altro paio di letture per poter essere metabolizzato come si deve; io sono rimasta talmente affascinata dall'atmosfera, dalla trama così semplice e scorrevole...che non ho ancora avuto modo di pensare all'idea di fondo del libro, o meglio, come direbbe lui, il mio cuore non è ancora in grado di capire. Ho disperatamente cercato "Le mille e una notte", perchè ne ho sentito parlare e perchè questo fascino orientale/arabeggiante mi piace molto: le luci soffuse, il vento caldo, il deserto...e devo ammettere che dopo aver letto "L'Alchimista" cerco il libro con ancor più impegno e affanno. L'ambientazione di Coelho è a dir poco stupenda...il deserto, Tarifa...ti lasciano a bocca e cuore aperto!!!
Il secondo collegamento con il Cristina's post riguarda l'abitudine di osservare le persone che ci tengono compagnia nei viaggi in treno o sui mezzi pubblici. Devo concordare con lei: anche io guardo in una persona, per prima cosa, le mani; ci sono tante teorie su questo...ma non è ciò che mi interessa. Ieri tornando a casa, sul treno per Torino, avevo di fronte una ragazza a cui, per modo di comportarsi, di parlare e di vestire (a volte ci facciamo proprio degli schemi mentali e delle associazioni sbagliate) non avrei dato, come si diceva tempo fa, mezza lira. Poi mentre mi preparavo per scendere a Novara, la mia "strana" vicina estrae dalla borsa (se così la possiamo definire...un qualcosa di informe in velluto nero...sgualcito e smunto...) un libro: "L'Alchimista" di Paul Coelho. Sono rimasta allibita e scioccata. Faccio qualche piccolo passo in avanti, in direzione della porta, e una distinta signora (una signora di cui si penserebbe avvocato, commercialista e affini come professione...tailleur, ventiquattrore...) aveva in mano lo stesso libro. Poco più in là, una ragazza dai tratti arabi era quasi giunta alla fine dello stesso capolavoro e io custodivo il mio in borsa. Ora mi chiedo, cosa abbiamo in comune tutte noi che ci siamo immerse nella lettura di questo libro? Abbiamo seguito il nostro cuore? Siamo anche noi alla ricerca della nostra leggenda personale? Abbiamo scelto questo libro perchè novità letteraria di uno scrittore affermato e noto, che è una garanzia? Abbiamo tutte ricevuto un consiglio sulla scelta di un libro?
Mi sono posta un sacco di domande...chissà se queste persone amano questo genere di romanzi, o come me, prima hanno letto "Il gene egoista", oppure Calvino, oppure Lucarelli e sono poi approdate a questo libro per sentito dire? Però che bello, un libro che accomuna tante persone...Chissà se anche gli uomini lo leggono....oppure se è un romanzo rivolto alle fanciulle perchè molto introspettivo e romantico.
Alla fine sono giunta alla conclusione, notando anche lo sguardo e l'interesse delle lettrici, che la cosa che ci accomuna è la Ricerca, la necessità di arrivare ad un punto fermo, qualunque sia la nostra meta. E soprattutto il bisogno di sentirci dire che tutto questo si può fare, che esistono dei segni e degli indizi, oltre che un percorso già scritto. Ma come ho detto, devo ancora rileggere il libro per arrivare a trarne un messaggio più profondo.
P.S. Come se non bastasse, a casa, tra la mia posta, c'era l'invito da parte della diocesi alla partecipazione al "Gruppo Ricerca"...se questo non è un segno....

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