26 ottobre 2005

Meno male, altrimenti lo avrei fatto io!

Su TuttoScienze del 12 ottobre, è apparso un articolo che ricordo avermi colpito molto: quando un feto può sentire dolore. Ho letto l'articolo tutto d'un fiato, in un periodo in cui il referendum sulla procreazione è ancora nell'aria, mentre si sta sperimentando la nuova pillola abortiva...Sono rimasta sconcertata dal tono dell'articolo. Prima della 30° settimana, afferma Ezio Giacobini, redattore del testo, un feto non sente dolore. Tale nozione è davvero molto importante se si considera come e quanto si può operare su un feto affetto da patologie...Ma sono rimasta davvero molto delusa nel leggere che il fine di questa pubblicazione non era di tipo terapeutico, o meglio, non terapeutico nel vero senso della parola: un feto non sente dolore fino alla 30° settimana, per cui la madre può interrompere la gravidanza tanto il nascituro non prova nulla. Una tale dichiarazione non solo ha importanti risvolti scientifici, ma anche etici! L'articolo di Giacobini dava credito a questa dichiarazione pubblicata su "Science" e particolarmente accreditata da molti ricercatori - medici e personale del campo scientifico - sanitario. Tale articolo mi è sembrato davvero di parte, a favore dell'Associazione Pro - Aborto, giustificazionista nei confronti delle gravidanze non volute (si fornisce qui un ulteriore informazione per non sentirsi un peso sulla coscienza quando si prende una tale decisione....sempre che si abbia una coscienza quando si decide di interrompere una vita!) che pensavo di scrivere al giornale fornendo un'opinione personale! Fortunatamente, Paola Lago, neonatologa della Società Italiana di Neonatologia, è intervenuta con un articolo in senso opposto sul recente numero del settimanale, in modo molto scientifico e piuttosto neutrale.
Meno male che ci ha pensato lei, studiosa più competente di me nel campo, altrimenti, da piccola biologa e da cittadina offesa, avrei scritto io al signor TuttoScienze!

23 ottobre 2005

Maison Espana

Paella ottima, venerdì sera musica rivival, ambiente raffinato e simpatico, elegante e ambientazione soft.
Via Montegani 68, Milano (www.maisonespana.it)
P.S. Andateci, è bellissimo!!!!!

Lemming


Ecco che cos'è un Lemming della tundra....

Dopo due ore di ecologia in cui abbiamo trattato della trasformazione e perdita di energia negli ecosistemi, abbiamo scoperto cos'è il Lemming della tundra. La nostra prof.ssa continuava a citare questo animale, e ne era talmente entusiasta che non si riusciva a fermarla per chiederle: "Scusi, ma che cos'è il Lemming?". Il nome non dice molto...Lemming della tundra...può essere un animale, un fenomeno metereologico...Alla fine della lezione, quando le abbiamo posto la fatidica domanda, lei ci ha guardato con aria "biologi ignoranti, non sapete neanche che cos'è un Lemming....!"
L'andamento ciclico della dinamica delle popolazioni di alcuni gruppi di piccoli roditori, che prima aumentano enormemente in unità e poi diminuiscono drasticamente, è da tempo un affascinante mistero dell'ecologia. Tanto da avere alimentato anche la leggenda metropolitana, sostenuta tra l'altro da un documentario del 1958 della Walt Disney (White Wilderness), secondo la quale i lemming, piccoli roditori simili a criceti tipici della tundra artica, si suicidano periodicamente, quando diventano troppi, gettandosi in massa dalle scogliere.
Proprio grazie allo studio di un gruppo di questi animaletti, i lemming dal collare della Groenlandia, i tre autori dello studio pubblicato su Science hanno dato un contributo importante per capire quali sono i meccanismi ecologici responsabili dell'andamento ciclico di alcune popolazioni di mammiferi (i lemming, per esempio, riescono, nel giro di pochi anni, ad aumentare in numero anche di 100 o 1000 volte, finché si assiste a un brusco e netto calo di unità). Secondo Olivier Gilg, del dipartimento di ecologia dell'università di Helsinki, Ilkka Hanski dell'università francese di Montferrier sur Lez Cedex, e Benoît Sittler, dell'università di Friburgo, la chiave di questi cicli periodici va infatti ricercata nei rapporti tra prede e predatori. Gli scienziati hanno studiato dal 1988 al 2002 un'area di 75 chilometri quadrati nella valle di Karup, nel nord est della Groenlandia, in un ecosistema in cui i lemming dal collare sono minacciati da quattro specie di predatori: l'ermellino, la volpe artica e due uccelli, il gufo delle nevi e il labbo codalunga. In particolare, l'ermellino è un predatore specializzato nella cattura dei lemming, mentre la volpe artica, il gufo delle nevi e il labbo codalunga sono predatori generalisti, che si nutrono di lemming quando essi sono presenti in grandi quantità, ma che non dipendono solo da loro per la sopravvivenza.
Dai dati sulla velocità riproduttiva, sulle lunghezze di vita media e, per i predatori, anche sulla quantità media di lemming uccisi, è stato possibile stabilire una relazione tra i cicli di popolazione dei lemming e dei suoi quattro predatori e sono stati elaborati dei veri e propri modelli numerici. Ne è emerso che la dinamica a ciclo manifestata dalle popolazioni di lemming dal collare di quella zona della Groenlandia non è imputabile, come si era pensato in passato, alla mancanza di cibo o di spazio dovuti a un improvviso sovrappopolamento, ma gli unici responsabili di tale fenomeno sarebbero i predatori.
Sagace, eh?

17 ottobre 2005

Week-end intenso...

Questo fine settimana è stato intensissimo. Il mio programma era quello di tornare al mio Borgo, sistemare anatomia e farmacologia...
In realtà, ho scritto pagine su pagini ininterrottamente e non ho portato a termine nulla. O ben poco. Che desolazione!!!!!!!
Letizia del college poi è stata male, ora è in ospedale in medicina d'urgenza...
Mio fratello voleva che lo aiutassi con i compiti...
Voglio tornare in vacanza....un mesetto fa partivo per la Tunisia....

12 ottobre 2005

Lapo

Ieri sono cascata dalle nuvole, dal fico e dal pero, quando mi hanno detto che Lapo è in ospedale per overdose. Mi sono vergognata di essere piemontese.

Scarpe

Sono dell'idea che sia più facile fare acquisti in un piccolo centro come Borgosesia che in una grande città come Milano.
Oggi cercavo un paio di scarpe nere, a punta, con il tacco. Normalissime. Da mettere con jeans e gonna. Non molto costose, non eccessivamente eleganti. Scarpe da tutti i giorni. Per andare a scuola, a meeting, cinema, pizza...Ho girato mezza Milano (devo precisare che da Pollini, Vergelio, Miu Miu ecc. non mi sono soffermata) e non ho trovato nulla. Perline, strass, paiettes, brillantini, camoscio, pois....
Alla fine, in preda alla disperazione, stavo per andare nel negozio di scarpe a buon mercato in metro a Centrale e a Duomo. Poi alla fine di Corso Torino ho trovato un mini negozio stipato di scarpe. Normali, semplici, da mettere con i jeans e la gonna, non molto costose...
Se avessi aspettato sabato al Quattropassi del Rondò avrei evitato di sprecare tempo e fare km. Ma tornare a casa con acquisti fatti in Corso Torino fa sempre la sua figura. Anche se il negozio era nascosto e minuscolo.

Foto ambigua


Di foto strane e ambigue in questi due giorni ne stanno circolando a iosa. Vedi Patrizia, l'amicone di Lapo. Questa foto che allego, è il mio attuale sfondo del desktop. E' la foto più recente (e anche più bella, dato che ci stavamo divertendo) della sottoscritta con il fratellone.
Ora, da quando abbiamo la possibilità di connetterci a Internet qui in collegio con il nostro portatile...tutti, o quasi, notano gli sfondi e le immagini altrui. Mi hanno detto "bellissima questa foto di te e del tuo ragazzo, sembrate proprio innamorati!!!!"...io ho allegramente risposto "non è il mio ragazzo, è Andrea, mio fratello, un mese fa in Tunisia"....

Nessuno ci ha creduto. Mi dicono che non voglio ammettere di avere un ragazzo. Ma dico, non si nota la somiglianza? Vero, lui è alto...però il sorriso è lo stesso, le orecchie anche, il naso idem (gli occhi, se lui non avesse su degli specchi spaziali!)....insomma, si capisce la parentela...Ma è così strano avere una foto del proprio fratellone sul PC?

Per favore, aiutatemi a trovare altre somiglianze....Come prova che una parte dei geni sono gli stessi!!!!

11 ottobre 2005

Farmacologia generale I

Lo sapevate che prendere pastiglie - confetti - pillole accompagnati da succo di pompelmo e non acqua naturale fa lo stesso effetto dell'accoppiata Coca Cola - Aspirina? E che se prendete un farmaco in verticale fa effetto prima? Mentre se siete sdraiati sul fianco destro è ancor meglio?

10 ottobre 2005

Annecy



Carissimi/e, so che desideravate molto vedermi e sentirmi in questo week - end di sole, ma io avevo altri programmi. Annecy. Una splendida città dell'Alta Savoia, a pochi km dall'Italia, oltre il Monte Bianco. Questo weed - end in questo ameno posto, si è svolta una caratteristica festa,simile a quelle valdostane, a cui ho partecipato insieme al Gruppo Folkloristico. Non so se avete presente la fiera di S. Orso ad Aosta. E la città di Bruges. Ecco, una festa campestre di arti e mestieri in un'antica città con i canali del nord Europa. Dove in più però i pastori scendono dagli alpeggi in costume assieme ai loro amici animali per una sfilata. Praticamente è la festa della transumanza dall'alpeggio primaverile a quello invernale. La discesa a quota minore per svernare.
Il posto è splendido. C'è un immenso lago simile al nostro Lago Maggiore, ma con le montagne che vi cadono a picco dentro. Le giornate sono state di sole caldo. La folla calorosa e numerosa. Uno spettacolo indescrivibile!!!!!

05 ottobre 2005

Punture di vespa...

Oggi ho scoperto che essere stati punti da una o più vespe può essere doloroso ma anche un'esperienza significativa e dolorante. Oggi ho fatto il famoso ago aspirato per il mio fibroadenoma al seno. Il senologo che mi ha praticato la biopsia (teoricamente sotto guida ecografica, ma per un paio di disguidi è stata effettuata a "naso" con molto tatto, professionalità, manualità e competenza), quando gli ho chiesto l'entità del dolore mi ha detto: "Un po' più di una puntura di vespa". Ora, io rientro nella casistica di personcine fortunate che non hanno mai avuto incontri ravvicinati con le vespe, per cui mi sono detta: "che sarà mai..." e quindi ho preferito evitare l'anestesia...da vera dura. Ecco. Un gran male. Ai fortunati poi racconterò di persona.
Se avessi incontrato di persona una vespa prima di questo mi sarei fatta pungere, in modo da fare la prossima volta l'anestesia per un ago aspirato. Ora mi ritrovo con un buchino, più grosso di quello di un prelievo di sangue, una piccola crosticina, un leggero livido bluastro e un po' di indolenzimento che va a decrescere. La cosa positiva è che con l'anestesia ora, finito l'effetto, sentirei più male. Ma io sono una dura.

02 ottobre 2005

Morbidamente...

Altro consiglio per gli “acquisti”, rivolto soprattutto ai maschi, ma non si sa mai…
«I sociologi ci dicono che di primo acchito, una donna dal seno significativo e dai fianchi visibili, trasmette simpatia, affidabilità, gioia nel vivere la vita. La donna senza spigoli appare istintivamente come più tollerante e accogliente delle problematiche del prossimo, e pare promettere e mantenere coccole e attenzioni. Al contrario la magrissima e ossuta viene vissuta dagli uomini, ma anche dalle altre donne, come meno tollerante, più nevroticamente esigente, poco incline a comprendere le esigenze altrui e più rigida nel convivere con gli altri. Inoltre, quando ci sono meno soldi in giro, pare piacciano di più le donne meno smunte. Pensiamo ad esempio al cinema del dopo guerra: la Lollo, la Mangano, donne dal seno abbondante e con gambe non proprio filiformi».
Detto questo, sono molto fiera di essere “morbida”, alla faccia del mio compagno di università che dice che devo dimagrire, mangio male e fare palestra. E poi è vero, le ragazze in carne sono più simpatiche e ti ispirano di più…e poi è la sacrosanta varità, siamo più coccolone e piacevoli da accarezzare!

Coulotte - roulotte...

Siccome qui tutti stanno pubblicando consigli per gli acquisti und ascolti, anche io ho un mio consiglio per le vostre future spese.
Rimanendo convinta che l’intimo di Intimissimi, Papillon, Loveble sono bellissimi, vestono bene e quindi fanno la loro bella figurina, ma sono costosi…segnalo anche delle ottime coulotte a vita bassa (e sempre parlando di T9, il PC si rifiuta di scrivere coulotte ma scrive roulotte…proverò ad indossare una roulotte a vita bassa…deve essere una roulotte con assetto da gara…) di Pompea in taglie SM e LXL nei colori bianco, nero, rosa, azzurro e beige. Non che io indossi coulotte (ne ho comprate un paio a righe rosse della Sisi che sembrano mutandoni della nonna…solo che in microfibra ed elasticizzati) d’abitudine, credo che lo slip Roberta a vita bassa sia davvero perfetto…ma ieri andando alla Coop di Borgosesia mi sono lasciata tentare da questo capo: comodo, aderente, non troppo sgambato davanti, con vita bassa….tiene su…e tiene caldo. E alla fine ne ho comprati tre paia. O nere o colorate però. Con le coulottine bianche sembri un po’ retrò, con quelle beige….una foto in intimo degli anni ’50 nel tipico sviluppo color seppia.

Dono balata...

L'escursione termica Tunisia sole - Milano nebbia - Borgosesia autunno pieno, mi ha portato in dono un bellissimo e potente. Uno di quei mali di stagione che, quando devi iniziare un'esperienza di laboratorio (massacrante come orari ma molto stimolante), è proprio quello che ci vuole. Infetti ancor di più le piastre batteriche, e il tuo fisico si ribella alla richiesta di concentrazione per 10 ore consecutive. Grazie signor inventore dello Zerinolflu...Sono una carretta. Divento vecchia. Ho il daso chiuso. Non sono fatta per andare in giro....
P.S. (questo è un PS che non c'entra con questo post, ma non sapevo dove scrivere la cosa....Sweet Cri, ti ho visto davvero un po' tristonzola ieri sera...oltre che stanca. Comprendo la tua situazione, anche io ho dei nonni, o meglio, una nonna e una prozia...E l'età c'è e conta parecchio, e la loro reazione a stimoli ed operazioni dopo ricoveri ospedalieri....chissà cosa gli scatta nella testolina quando entrano in ospedale...ma non ti preoccupare, tutto si risolve, la natura fa il suo corso...e mi rendo conto che ti dispiaccia essere a Milano e non potergli stare vicino, ma penso che lui comprenda e senta il tuo affetto anche quando sei distante, così come la tua famiglia apprezza il tuo impegno nei loro confronti. Certo, è un periodo un po' stressante, il nonno, la scuola, Pietro che ci molla qui così all'abbandono (si fa per dire, tanto lo si sente comunque perchè non è capace a stare zitto!)...ma si supera!!!! Fatti forza. Un mega bacione balato....!)

29 settembre 2005

Help!

Cari lettori,
mi rendo conto che il mio blog stia scendendo molto di tono, e soprattutto che vi ho promesso un'accurata descrizione del mio viaggio. Purtroppo, la vita universitaria mi sta assorbendo completamente e la stanchezza, a fine settimana soprattutto, si fa sentire. Per quanto riguarda la Tunisia, pare che raccontare a voce sia molto meglio, per cui opterò per una visita porta a porta con visione delle 184 foto scattate. Non mancheranno però qui riferimenti al mio viaggetto...
Oggi ho trascorso la giornata seguendo una lezione di Ecologia quasi insulsa. Mi rendo conto che nel nostro corso di laurea questa disciplina sia davvero importante, ma passare dalla trattazione dell'ecosistema di un bacino imbrifero, all'ecosistema dell'anguilla di Comacchio fino alle polveri sottili che attanagliano Milano è davvero infelice. A queste due piacevoli ore, è susseguita un'ora di Farmacologia generale particolarmente piacevole, e (dopo una piccola pausa pranzo con sofficino al formaggio grosso quanto una piastrella e gommoso come una Big Bubble) un'altra ora di Basi funzionali della Patologia: davvero interessante e stimolante...se sono la cara Caterina non spiegasse come un razzo!
Però, dopo tutto, consoliamoci. Oggi è stata una giornata leggera. Da martedì oltre ad avere lezione alla mattina dalle 8.30 alle 14.30 senza interruzioni, avrò anche laboratorio dalle 14.30 alle 19.00 senza interruzioni...il tutto fino a Natale. E si sa, dopo Ferragosto, c'è subito Natale!

28 settembre 2005

Una settimana fa...

Eccomi. Mi scuso molto con i miei fans, ma purtroppo le notizia sul mio viaggio in Tunisia arriveranno a rilento. Sono i primi giorni di scuola, per cui il tempo libero viene impiegato per la ricerca affannosa di testi e dispensi, e soprattutto in cosa a Duomo per il rinnovo dell'abbonamento studenti, versione elettronica super figa di scarso utilizzo e praticità. Ma tutto fa brodo per far sembrare Milano una città controllata...
Le foto della mia vacanza pian piano verranno pubblicate.
Una settimana fa, a quest'ora, ero di rientro da una fantastica escursione nel deserto del Sahara a dorso di dromedario. Abbiamo visitato il Sahara, la città di Matmata, Douz, ovvero la porta del deserto...ma avrò modo di raccontare...
Meglio la Tunisia a Milano...

27 settembre 2005

Narghilè


Ora, non so se voi conoscete questo strano oggetto...Io l'ho conosciuto e sperimentato sotto una tenda berbera a Zarzis...Beh, non so spiegarmi bene su come sia fatto (allego foto), ma devo ammettere che è strepitoso!!!!! Noi abbiamo provato a fumare hashisha...un tipo di tabacco aromatizzato....
Ci è talmente piaciuto...che Andrea è tornato a casa con un piccolo narghilè in miniatura, perfettamente funzionante....

Cara Tunisia....


Carissimi, per vostro sommo gaudio sono tornata. A dire il vero, visto il tempo che mi ha accolto qui a Milano, prenderei subito un volo per Djerba nuovamente. Mi sento già così appiccicosa di grigio nebbia...Però forse non ritornerei a Zarzis a pensarci bene...dopo un anno e mezzo di siccità, domenica ha incominciato a piovere copiosamente...
Che dire di questa esperienza...è stata davvero fantastica, tranne qualche piccolo screzio con Andrea...
Avrò modo di raccontarvi per bene, per ora sappiate che SONO TORNATA!!!!!
P.S. Allego qualche foto scattata nel Sahara, durante una splendida escursione a dorso di dromedario..

13 settembre 2005

Geni egoisti, geni gelosi…

Pennac autorizza a leggere, in “Come un romanzo”, più di un libro contemporaneamente. E come si fa a disobbedire a un grande della letteratura? E così, mentre leggo Niccolò Ammaniti, Coelho (sotto consiglio di Cristina), mi dedico anche a “Il gene egoista”.
Spulciando qua e là tra le pagine di questo piacevole libro scientifico, davvero rivolto a studenti e professori, mi è balzata all’occhio questa considerazione, o meglio, ricerca, effettuata da un gruppo di studiosi italiani.
Due italiani su tre sono convinti che la gelosia sia determinata geneticamente, uno su tre dubita del suo ruolo evolutivo e uno su due ritiene che la gelosia possa e debba essere curata con appositi farmaci. E’ un insieme di dati che invita a riflettere su come giornali e tv presentano l’informazione scientifica in generale e quella genetica in particolare. Quasi ogni giorno si annuncia la scoperta del gene che determina questa o quella malattia, questo o quel comportamento (infedeltà, pigrizia, ottimismo...). Si è così creata nell’opinione pubblica una ingenua visione meccanicistica della genetica. In realtà, a parte pochi casi, i geni agiscono in gruppo e si attivano soltanto in certe fasi della vita. I comportamenti sono un mix molto complesso di cultura, influssi ambientali e gruppi di geni ancora in gran parte sconosciuti. La cieca fiducia degli italiani nella potenza dei geni nel determinare la gelosia e vari altri sentimenti e comportamenti è quindi frutto di una cattiva informazione.
E’ paradossale, poi, che gli stessi cittadini, tanto fiduciosi nei cromosomi, siano poi così diffidenti verso le applicazioni della genetica, a cominciare dalle biotecnologie.

Sempre a proposito di caffè…!


Il nostro compagno inseparabile nelle nottate d’esame, la nostra bevanda preferita alla fine di un abbondante pasto, l’approccio più banale con una ragazza (“Che ne dici di un caffè?”)…Che sia un ottimo espresso dosato accuratamente (di solito te ne danno un sorso che arriva giusto giusto fino in gola e non oltre), oppure un po’ moscio delle macchinette, il caffè è sempre il caffè. All’estero soprattutto. L’espresso come quello italiano, nessuno lo sa fare! Ma c’è di più, la nostra cara caffeina, che crea così tanta ipertensione e dissenteria, è anche un prezioso e potente alleato del nostro fegato e annessi!
Una ricerca giapponese condotta da Manami Inoue del National Cancer Center di Tokio, afferma che una tazza di caffè dimezza il rischio di sviluppare la forma più comune di cancro al fegato, per la precisione di carcinoma epatocellulare (HCC), anche nei pazienti affetti da epatite B o C, e di cancri colorettali.
Gli studi stanno ancora procedendo e i casi sotto controllo e verifica, soprattutto perché i giapponesi non consumano caffè decaffeinato, quindi non è possibile determinare se l’anticancerogenicità è determinata dal contenuto in caffeina. L'eta' dei partecipanti è quella più 'a rischio per lo sviluppo di tumori epatici e, nel corso dello studio, si sono verificati 334 casi di carcinoma epatocellulare. L'analisi ha rivelato che bere caffè tutti i giorni, rispetto a non berlo mai, riduce la probabilità di tumore del 51%. La probabilità si riduce ulteriormente, del 52%, se le tazze consumate ogni giorno sono tre o quattro e del 76% se sono cinque.
A questo punto, un caffè al giorno leva il medico di torno!

12 settembre 2005

Stato d'animo

Capita che quando si va a dormire ti prenda un po' quel nodo in gola...Capita, spesso, quando vivi una situazione precaria. Capita quando sei tranquilla e sicura, hai pianificato le tue cose, e un imprevisto sconvolge tutto. Allora si ha paura. Paura di non sapere, paura che non ti dicano tutto, paura di star male, paura per chi si preoccupa per te. Aspetti il giorno successivo per avere conferme, e vederci chiaro, ma queste informazioni non arrivano. Allora non sai dove sbattere la testa e continui ad aver paura. Poi fai qualcos'altro e non ci pensi. Ma quando ti fermi un attimo, quel brutto pensiero è sempre lì in agguato, pronto a saltar fuori. Allora non ti resta che sperare.