17 marzo 2006

Ballando e suonando da Borgosesia a Kathmandu

Rappresentare il proprio Paese all’estero, in un contesto internazionale, è un compito di responsabilità non solo affidato a vincenti atleti olimpici, ambasciatori ed artisti di fama mondiale, ma anche al mondo del folklore.
Il “Gruppo Folkloristico Città di Borgosesia” sarà l’unico rappresentante per l’Italia, all’interno della manifestazione “International Folk Festival 2006” che si terrà a Kathmandu dal 17 al 26 marzo, e che vede come partecipanti affermati gruppi folkloristici di ogni parte del mondo.
L’invito è giunto direttamente dall’”Everest Nepal Cultural Group”, prestigioso fondatore di tale evento che pare essere tra i migliori nel circuito del folklore intercontinentale.
Il nostro Gruppo Folkloristico non è nuovo a queste esperienze; ricordiamo infatti che aderisce ogni anno all’”Europeade”, festival a carattere europeo, e ad altre manifestazioni in diversi Paesi europei e non, come ad esempio in Romania e in Ucraina, e alla “Fiesta Nacional de la Familia Piemontesia” in Argentina, per il forte legame con la comunità piemontese lì emigrata.
Tramite queste performances artistiche, i componenti del Gruppo Folkloristico non solo esportano la Valsesia nel mondo, ma anche si confrontano, tramite il contatto diretto, con la popolazione locale con cui condividono esperienze di vita quotidiana.
Dopo aver ospitato numerosi gruppi asiatici all’interno della manifestazione valsesiana “Folkestate”, per la prima volta il “Gruppo Folkloristico Città di Borgosesia” sarà ospitato in Asia, dove dovrà integrarsi con lo stile di vita e la cultura orientale.
Poiché il programma è particolarmente intenso, con sfilate tra i suggestivi templi buddisti e induisti e spettacoli per le vie e per le piazze di Kathmandu e paesi limitrofi, il nostro Gruppo si sta preparando con assiduità, costanza e impegno per poter garantire gradevoli momenti di alta qualità.
Ci teniamo a sottolineare che questi eventi sono esclusivamente finalizzati allo scambio interculturale, alla conoscenza di differenti tradizioni e al confronto positivo con realtà distanti, senza alcuno scopo competitivo. Infatti, il Gruppo ne trae esclusivamente un arricchimento sul piano personale a livello di cooperazione e aiuto reciproco, contribuendo al superamento dei pregiudizi razziali con un dialogo alternativo, basato sulla musica e sulla danza.

P.S. Nonostante sia stato spacciato per LORO articolo, almeno è stato pubblicato per intero, con titolo da me proposto...e con errori di stampa da me non proposti...

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