Un po' di "Pensiero Debole"
Che peccato. Mi hanno ridimensionato il Rocco. Lo fanno soltanto più ammiccare. E pensare che fino a qualche giorno fa stava a bordo piscina, vestito da boxeur ad intonare una lunga ode alla patata. La patata tira, diceva, fidati di uno che le ha provate tutte. Altro che vignette e limiti della satira. Son spot che fan riflettere. Infatti ame è venuta in mente una cosa. Che a questo punto, se quelli delle patatine hanno sto becco qui, dovrebbero farsi avanti anche quelli del panettone. Quelli della Maina, del Melegatti, del Galup. Per par condicio. Perché anche il panettone tira. Guarda quello di Jennifer Lopez. E la Melinda no? Anche due belle mele fanno la loro notevole figura. Ma io mi domando e dico. Ma se per fare la pubblicità di una patatina fritta bisogna chiamare un pornodivo quando ci toccherà fare lo spot del Viagra, perché prima o poi succederà, cosa ci faran vedere?Un primo piano delle canne di un organo? Il dettaglio di un martello penumatico? Un picchio che spacca forsennatamente il tronco di un platano a colpi di becco?Ma è la televisione che ormai dà i numeri. Viviamo soffocati nei glutei. Ogni trasmissione ne fa sventolare a rimorchi, come fossero nacchere. Ogni prodotto merita di essere sponsorizzato da un bel paio di chiappe. Seni a palate. Tette a dozzine come le uova. Sempre meno sode e sempre più strapazzate. E in più adesso si fa strada unanuova tendenza. Quella di promuovere rimedi per le peggio schifezze. Forfora, emorroidi, tosse catarrosa, stitichezza, fossa biologica intasata coi nani di gesso che bussano alla porta tappandosi il naso e ripetendo a nastro: Chepuzzachepuzzachepuzza...Tutto nell’ora di pranzo. Tu sei lì che mangi, con una forchettata di fusilli in mano e la bocca spalancata e arriva una a dirti che adesso è felice come una pasqua perché le è passata la diarrea. Ma che schifo. Per non parlare dei primi piani di water incrostati come le grotte di Castellana, coi pipistrelli appesi all’asse. Ma chi c’è in Italia che ha la tazza del gabinetto ridotta in quel modo? Che la Gabanelli apra un’inchiesta. E già che ci sono mi lamento fino in fondo. Basta con sti numeri per le informazioni. Ci hanno sfrittellato le palle. Prima Bisio. Poi i due gemelli mostri, i due esseri mitologici, mezzi uomo mezzi pirla, vestiti da New Troll, coi denti da dinosauro e i capelli infeltriti. Dopo si sono aggiunti i figli del Gabibbo. I due babaci, le lontre pelose, con la faccia da Muppets e gli occhi da ipertiroideo che cantano: «Non c’è tarma senza cappotto, non c’è tuffo senza Cagnotto, non c’è latte senza cagotto, non c’è 12 senza 88...» Adesso ci sono pure gli scimpanzè. 12 40. Sona, fischia e canta. Ma perché non fate anche 22 22 le mie gambe tra le tue? Ma cosa pensano questi qua? Che noi passiamo tutto il giorno a chiedere informazioni? Siam mica rincoglioniti? Grazie al cielo c’abbiamo due mani e due occhi e quando abbiamo bisogno di un idraulico prendiamo le pagine gialle. Oppure citofoniamo alla vicina di casa, che lei se li è fatti tutti. Torino e provincia.
Ovviamente, Luciana Littizzetto...
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