24 febbraio 2006
22 febbraio 2006
Olimpiadi - ghiaccio
Pubblicato da Martella 2000 alle 10:28 0 commenti
Nepal...
Pubblicato da Martella 2000 alle 10:10 0 commenti
Amori lisci e amori con ghiaccio
Domenica sera il capitombolo della coppia (solo professionale) di pattinatori italiani, seguìto da quei ventisei terrificanti secondi di ghiaccio reciproco in mondovisione, ha aperto in molte coppie effettive un dibattito sui sentimenti che rimanda a «Casomai» di D’Alatri: quel bel film inframmezzato da spezzoni di ballo in cui proprio Maurizio Margaglio e Barbara Fusar Poli - in un anticipo di realtà - recitavano sui pattini le varie fasi dell’epopea coniugale: dalla danza sfrenata dell’innamoramento fino alla caduta della crisi. La maggioranza tende a prendersela con il maschio. Intanto perché, come spesso capita ai maschi, sarebbe recidivo. Fu già lui a sbagliare nelle precedenti Olimpiadi, propiziando la separazione della coppia: perdonarlo per amor di patria si è dimostrato ancora una volta inutile. Ma la colpa che soprattutto le donne gli attribuiscono sta nel non aver avuto il coraggio virile di consolare la partner davanti al mondo, chiedendole scusa invece di tenerla a distanza con un atteggiamento da maschietto impaurito del terzo millennio. Chi lo difende, una minoranza combattiva, fa notare che lui ha sbagliato per rimediare a un’incertezza di lei, e che lo sguardo della donna - un incrocio fra quelli di Nikita e di Jack lo Squartatore - scoraggiava i tentativi di rappacificazione, suggerendo piuttosto un’immediata richiesta di asilo politico al consolato di Bengasi. Una cosa è sicura: ogni coppia rappresenta una magia miracolosa e smarrisce se stessa non appena ciascuno dei suoi membri, per noia o per paura, smette di sentirsi un «io» perso in un «noi» e ricomincia a pensarsi e ad agire solo come «io». Succede sul ghiaccio, ma anche in altri luoghi molto più scivolosi, tipo la vita. Massimo Gramellini |
Pubblicato da Martella 2000 alle 10:08 0 commenti
17 febbraio 2006
Laurea
Ragazzi, mi laureo! Si, manca ancora tempo, però ho definito stage e sessione di laurea. Mi sembra così strano, sono già quasi passati tre anni...Non mi sembra vero iniziare a lavorare alla mia tesi, andare a colloquio con il mio relatore, definire le linee di ricerca per lo stage...
Allora. Calma e sangue freddo. Finisco con tutta la tranquillità necessaria questo semestre, e dopo le vacanze estive, a settembre, inizio le mie 100 ore in laboratorio. Alla fine ho deciso: trascorrerò i mesi di settembre e ottobre a Segrate, presso il polo L.I.T.A. dell'Università di Milano, nel laboratorio (spero!) del prof. Mosca a ricercare sulla senescenza eritrocitaria e/o Diabete Mellito e/o tecniche metrologiche per le emoglobine minori. Un gran lavoro!!!!
Martedì 28 consegno il mio piano di studio, e poi si parte in volata verso febbraio 2007!!!!!!
Pubblicato da Martella 2000 alle 09:33 0 commenti
16 febbraio 2006
Culicchia
E' uno scrittore torinese che ho scoperto per caso. Dovevo fare la recensione di un libro, e come primo premio ho vinto l'incontro con questo autore nostrano di cui non avevo mai letto nulla. Mi ha premiata con il suo libro AMBARABA', che ho letto subito e tutto d'un fiato. Alla fine mi sono innamorata di lui e ho comprato tutto il comprabile: la serie di A SPASSO CON ANSELM, il suo amico e coinquilino formichiere no global.
E adesso, mi ritrovo "il Culicchia", come direbbe Anselm, su TorinoSette, il settimanale de La Stampa dedicato alla città olimpica, che gestisce una rubrica...
«Egregio Dott. Culicchia, le invio in allegato la foto della scritta I « TO (dove « è il disegno di un cuore, in rosso, e le parole I e TO sono in nero) che potrebbe recensire nella sua rubrica, se non lo ha già fatto in passato, e se la ritiene adatta, essendo detta scritta tracciata non su un muro, bensì sull'asfalto, ed, in particolare, su una striscia bianca dell'attraversamento pedonale di via Santarosa angolo piazza Statuto. Potremmo filosoficamente dire che una strada è un muro orizzontale ... Riguardo all'interpretazione si potrebbe pensare a Io amo Torino, ma chi potrebbe mai scrivere una cosa simile? Un torinese no di certo, in quanto è risaputo che I torinesi non amano Torino. Un non torinese? E perché mai un non torinese dovrebbe venire a Torino per scrivere sull'asfalto che la ama? A mio parere l'interpretazione corretta è la seguente: il signor I, di chiara origine vietnamita (basta pensare all'ottimo ristorante di pesce di CatBa sull'isola di CatBe nella baia di Halong che si chiama I, appunto in onore del figlio, di nome I, del proprietario) ama la signora TO, forse di origine cinese, dando origine ad una moderna, nonché asiatica, versione di Romeo e Giuglietta, essendo noto che vietnamiti e cinesi poche volte nei secoli passati sono andati d'accordo. Sperando con questa mia di aver scritto a sufficienza per riempire una parte sostanziosa della Sua rubrica, la saluto. Un suo affezionato lettore. Stealb. P.S. Se, al contrario, non mi sono dilungato a sufficienza, cercherò di fare meglio una prossima volta». Gentile Stealb, come può constatare la lunghezza della sua missiva era assolutamente perfetta. Della scritta I LOVE TORINO ci si è occupati sia in questo spazio sia sulle pagine della Stampa: essa è frutto dell'amore per la nostra città di un'artista francese qui trapiantata di nome Sabine, il che le dà ragione da un lato e torto dall'altro. Grazie.
A proposito di nuovi scrittori che ho scoperto, anche se "il Culicchia" l'ho scoperto alle superiori, anche Luca Bianchini non è male...il suo libro Instant Love mi ha preso un sacco!
Ma Anselm è di gran lunga il meglio!
Pubblicato da Martella 2000 alle 13:24 1 commenti
14 febbraio 2006
04 febbraio 2006
Chitarra - xilofono?!
Pubblicato da Martella 2000 alle 20:38 2 commenti
01 febbraio 2006
Amore universale
Pubblicato da Martella 2000 alle 21:01 1 commenti
Il pensiero debole 2
Pubblicato da Martella 2000 alle 20:53 0 commenti
Il pensiero debole 1
Pubblicato da Martella 2000 alle 20:51 0 commenti