26 gennaio 2006

Gramellini docet...

Nel Paese all’Incontrario succede che le lezioni di educazione civica siano affidate ai satiri del «Bagaglino». Un povero pensionato, interpretato da Leo Gullotta, si ritrova per sbaglio fra le mani due milioni di euro. Restituirli al legittimo proprietario o tenerli per sé? La domanda viene girata al televoto degli italiani, che al 72% rispondono: se li tenga! Stupisce quel 28% di onesti, percentuale invero elevata. A meno che qualcuno abbia finto d’esser buono per diffidenza, temendo che dalle intercettazioni si potesse risalire al suo nome.I teorici della superiorità morale della «gens» di sinistra sosterranno che i telespettatori del «Bagaglino» sono troppo trucidamente berlusconici per rappresentare un campione attendibile. Ma qualunque visione un po’ meno razzista porta a concludere che l’Italia verace la pensa proprio così. I suoi impulsi non sono né di destra né di sinistra, ma semplicemente amorali. Non vota a favore del furto in un afflato di cattiveria, bensì animata dall’intima convinzione di compiere un atto di giustizia. Chi ha meno soldi di un altro pensa sempre di essere stato derubato. Si ritiene vittima del destino e quando questo gli propone un gentile omaggio, a parziale saldo delle angherie subite, considera non disdicevole accettare l’offerta. E’ la psicologia dell’evasore, che per sottrarsi all’erario senza sentirsi in colpa deve prima ribadire di essere troppo vessato dal fisco. Perché da noi la violazione di legge non è mai un reato, ma una rivincita contro qualcun altro.
Tratto dal blog di Gramellini su LaStampa web

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